Perché non condividere macchinari, utensili e attrezzi da lavoro, rendendoli produttivi anche quando sono fermi? L’idea ha dato vita a “Toolssharing”, un’officina online attrezzata che, con un semplice clic, permette a tutti di ottenere uno strumento da lavoro per il tempo strettamente necessario, a prezzi molto interessanti. Il vantaggio è duplice: da un lato, chi ha acquistato l’attrezzatura può ammortizzare i costi. Dall’altra permette a chi cerca un macchinario di trovarlo a basso costo, senza dover impazzire per farselo prestare e, soprattutto, senza dover sborsare cifre esose per acquistarlo. L’Arno.it ha parlato di questa bella iniziativa con i due giovani che l’hanno lanciata, Tommaso Pardi e Matteo Labellarte.

Com’è nata la vostra idea? E chi c’è dietro?

Tommaso: “Studiando e analizzando in maniera critica la situazione economica attuale. Si parla di crisi, crollo dell’edilizia, del suo indotto. Non si costruisce più, ecc. ecc. Non possiamo certamente risolvere un problema così grande, però possiamo dare una soluzione; poi, starà agli altri dire se è una buona soluzione. Sicuramente da delle risposte. Poi mi affascina un frase di che, detta in un altro momento di crisi, quella del 1928, fa sicuramente sperare:

La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi. Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose (Albert Einstein, 1931)

Cambiare modo di gestione dei bene, degli strumenti da lavoro. Siamo partiti dal concetto che lo strumento deve essere strumentale, scusa il gioco di parole, ma deve servire allo scopo. Non è un mobile o un componete d’arredo della tua azienda. Deve farti o far lavorare. Poi, se è di tua proprietà, oppure in leasing (molte volte è così), perché non può essere preso in sharing? Perché non lo puoi prendere solo per il lavoro che ti serve, oppure, perché non lo fai lavorare anche quando non ti serve? Alla fine ti produce reddito! Più lavora, lo strumento, e più guadagni…. Così hai nuove entrate per la tua gestione aziendale, ma anche per prendere il modello nuovo.

Come vi siete conosciuti?

Matteo: “ Sui banchi di scuola…. vabbè, in aula dell’Università, ma pur sempre scuola. Ci siamo iscritti a Scienze Politiche a Pisa e da subito è scattata l’amicizia. In quegli anni, a dire il vero, sono state tante le amicizie. Pisa è una città universitaria che richiama studenti da tutta Italia ed è stato bello confrontarsi con amici provenienti da regioni diverse dalla nostra. Però all’inizio è stato un classico sfottò…. Io livornese e Tommaso pisano…. Una “coppia” molto discussa!”.

Come vi finanziate?

Dietro di noi ci siamo noi. La società è una sturt up innovativa, una srl di diritto italiano, fondata da noi due. Poi strada facendo abbiamo trovati vari partner (si leggono sul portale), aziende che credono nel progetto . Cerchiamo di avvalerci delle migliori professionalità su tutti  i livelli, in maniera giovane e dinamica.

A chi si rivolge il progetto?

Matteo: “Siamo partiti pensando agli artigiani, agricoltori e privati, ma poi ci siamo accorti che possono utilizzare questo servizio anche le aziende che producono prodotti per l’edilizia, i rivenditori edili, i liberi professionisti, ma anche la pubblica amministrazione.
In Italia ci sono (fonte Istat) circa 1,5 milioni di artigiani, 1,5 milioni di agricoltori e circa 600.000 imprese edili. Un potenziale enorme! Un magazzino così fornito, aperto h24 e dislocato su tutto il territorio non ha precedenti! “Basta” metterlo in rete, con regole precise e sistemi di pagamento sicuri.
Oggi il nostro target è chi ha la proprietà dello strumento o del mezzo da lavoro, ma anche chi ha bisogno di utilizzarlo ma non lo vuole comprare….perché così si guadagna da una parte e si risparmia dall’altra! Un nuovo modello economico, ovviamente basato sulla sharing economy ma anche sul concetto di economia circolare; un bene lo utilizziamo tutti con vantaggi per tutti….dall’altro, un bene inutilizzato è un bene sprecato!

Ci spiegate bene come funziona? Serve pc o smartphone?

Semplice: hai uno strumento che non usi spesso? Oppure sei un azienda e lo strumento è fermo e non produce reddito? Con Toolssharing troviamo chi cerca quello strumento ed è disposto a darti un compenso per il periodo di utilizzo. Ecco che arrivano nuove entrate senza fare alcun investimento. Serve solo un collegamento internet ed essere curiosi di sperimentare nuovi sistemi economici! Abbiamo pensato ad una piattaforma web dinamica, semplice e intuitiva; dobbiamo dare risposte semplici e soluzioni per tutti, per tutte le tasche e per tutte le “teste”. Se oggi sapete navigare su internet o “gestire” il proprio profilo su Facebook, potete usare Toolssharing.com; c’è bisogno di provare e pensare ad un nuovo modello economico in cui quello che conta è il possesso, non più la proprietà…. ma  questo non dipende da noi! Prima parlare di “affittare” la propria casa quando non la si usa, era come dire una bestemmia… ora se diciamo Airbnb tutti sappiamo di cosa si parla…. Il bike sharing? Pochi anni fa (se non mesi) era cosa strana… ora a Pisa le bici sono sempre poche… la usano tutti grazie a  Ciclopi!

Il vostro guadagno da cosa deriva?

Fino al 9 luglio è tutto gratis. Investiamo per farci conoscere. Dopo ci saranno degli abbonamenti, divisi tra l’hobbista ed il professionista; tra qualche mese (ma dipende da come verrà popolata la piattaforma) passeremo solo ad una percentuale sullo sharing verso il proprietario. Chi utilizza lo strumento in sharing dovrà pagare solo il proprietario.

Come stanno andando le cose?

Bene e lavoriamo perché vada sempre meglio! Dopo un grande impegno di lavoro e di investimenti, ora stiamo vedendo i primi risultati. Siamo riusciti a far conoscere il progetto a vario livello, media nazionale e locali, associazioni di categoria, imprenditori, artigiani ma anche privati cittadini. Ora abbiamo bisogno di tutti per far diventare Toolssharing uno strumento popolare e senza confini!

Progetti (o sviluppi) futuri)?

Tommaso: “Le idee non ci mancano! Ogni cosa però deve essere fatta dopo aver studiato e reso operativo il primo passo. Di sicuro il nostro obiettivo e rendere operativo su tutto il territorio italiano, e alla portata di tutti, Toolssharing. Farlo qualcosa di naturale. Poi replicarlo anche in altri Paesi…. Penso che possa diventare un motore per quelle aree geografiche che ancora hanno bisogno di manualità, di strumenti da lavoro e dove il lavoro umano ha ancora una forte componente ed rappresenta un valore aggiunto. Però stiamo lavorando anche al Cloud di Toolssharing che permetterà di eliminare tutta la parte cartacea degli strumenti (libretti di uso e manutenzione, per esempio) e portarli su ogni cantiere da lavoro… un passo vincente per la sicurezza sul lavoro a aiutare le aziende ad essere al passo con il tempo.

Avete qualche promozione in corso?

Fino al 9 luglio le iscrizioni sono gratuite, come lo sono le funzioni di gestione. Ogni utente potrà avere un proprio profilo e gestire fino a 19 strumenti senza alcun costo per un anno dall’attivazione.

Il sito di Toolssharing

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