Il primo Festival internazionale della robotica è in programma a Pisa dal 7 al 13 settembre 2017. Promosso dal Comune, dalla Fondazione Arpa, dall’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna e dal Centro di Ricerca “E. Piaggio” dell’Università di Pisa. Il ricco programma prevede convegni, incontri di carattere scientifico e momenti di spettacolo di alto livello, tra cui l’atteso concerto di Andrea Bocelli e della soprano Maria Luigia Borsi “diretti” dal robot umanoide YuMi.

Il filo rosso che unisce le giornate pisane è rappresentato dall’idea della robotica che si pone al servizio dell’uomo. In un domani non troppo lontano, infatti, saranno i robot a liberare gli uomini dalle incombenze più gravose, a intervenire con precisione e affidabilità sul corpo umano, a migliorare la qualità della vita delle persone diversamente abili, permettendo loro di muoversi con una libertà oggi impensata. E secondo alcuni i robot permetteranno anche di superare il divario tra il nord e il sud del mondo.

A Pisa la robotica viene presentata nelle sue diverse declinazioni, riassunte nell’origine di questa parola che sta a significare “lavoro forzato, servitù”  a beneficio esclusivo della persona. Il programma del festival comprende seminari, convegni, dimostrazioni, mostre, esibizioni artistiche, laboratori didattici per gli studenti (a partire dalle elementari) per garantire una panoramica completa e aggiornata sulla ricerca, sulla produzione e sulle applicazioni.

Il festival è ospitato in 12 location, scelte fra le più suggestive del centro storico di Pisa e che, in buona parte, coincidono con alcune sedi delle istituzioni che hanno contribuito a promuovere il festival, come organizzatori o co-promotori scientifici.

“Questo festival è il realizzarsi di un sogno – ha commentato il direttore dell’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna, Paolo Dario – che parte da lontano. Potevamo realizzare un evento esclusivamente di tipo ’spettacolare roboticò, presentando robot in grado di ballare e di cantare, per fare un esempio. In realtà a
Pisa dagli anni Ottanta lavoriamo su robotica e abbiamo contribuito a farla sviluppare in maniera determinante, sviluppando quella che viene riconosciuta come ‘Robotic Valley’’ che segue il corso dell’Arno soprattutto da Pontedera. Negli anni Ottanta – aggiunge Dario – i robot servivano soprattutto per l’industria, erano ben lontane le applicazioni per l’assistenza e per la collaborazione personale, per superare le disabilità o per muoversi in ambienti marini e spaziali. Il festival mostrerà anche questi robot e dimostrerà ancora una volta come Pisa sia diventata un centro di riferimento mondiale per robotica. Siamo ambiziosi ma realisti e soprattutto fiduciosi alla vigilia di questo festival. Finalmente si potranno conoscere anche i ’costruttori di robot’, dagli anni Ottanta a oggi siamo riusciti a farne andare via dall’Italia molto pochi e soprattutto siamo riusciti a richiamare una serie di “talenti” che oggi lavorano, nelle nostre istituzioni. Per il lavoro, a chi teme che i robot possano far diminuire l’occupazione, rispondo che i robot non sono un pericolo ma un’opportunità e che dall’industria robotica – intesa come costruttrice di robot – può nascere la nuova industria automobilistica, con la creazione di tanti posti di lavoro, qualificati e duraturi. L’Italia è già una delle maggiori produttrici di robot al mondo, soprattutto per l’industria: può e deve consolidare questo ruolo”.

“Il nostro impegno – ha ricordato la direttrice del Centro “E. Piaggio” dell’Università di Pisa, Arti Ahluwalia, – è lavorare per arrivare a una convivenza con i robot. Già oggi sono presenti in moltissimi aspetti della nostra società e del nostro vivere e non sempre i cittadini hanno una percezione di quanto i robot e la robotica sia diffusa. In un futuro molto prossimo penseremo ai robot come oggi pensiamo agli smartphone, ovvero come ad oggetti di uso comune, che ci sono estremamente utili e con cui interagiamo. È importante migliorare ancora la nostra capacità di saper usare i robot nella maniera corretta. Il Centro “E.Piaggio” sarà presente al festival per portare un esempio di come l’interazione tra uomo e robot possa avere anche risvolti di carattere emotivo ed emozionale come succederà con “Face“, il robot  in grado di esprimere emozioni. Con le nostre protesi di mano e con i nostri dispositivi biomedicali faremo presente come si possono superare le disabilità, contribuendo a dare alla robotica quegli aspetti di cooperazione umanitaria che sono così importanti e che ci motivano ad andare avanti nelle nostre ricerche”.

Il sito del Festival internazionale della robotica

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