Un classico delle ricette povere è ridare vita al pane vecchio, trasformandolo in un piatto succulento. Volete un esempio? Prendete un po’ di pane raffermo e fatelo ammorbidire nell’acqua per alcuni minuti. Dopo averlo strizzato leggermente, senza esagerare, lo adagiate in una ciotola. Affettate in modo sottile dei pomodori ben maturi, una cipolla e un cetriolo. Aggiungete un po’ di basilico profumato. A questo punto non possono mancare i condimenti: usate olio extravergine di oliva, aceto (non troppo), sale e pepe. Il gioco è fatto. Potrete gustare un’ottima panzanella (nella foto, Wikipedia), un piatto semplice da preparare ma davvero gustoso. Ideale per le stagioni calde e anche per delle belle merende. Attenzione: dopo la preparazione la panzanella va fatta riposare in frigorifero, fino a quando si deciderà di consumarla.

Gli ingredienti che vi consigliamo sono:
– 7-8 fette di pane casereccio raffermo
– 3-4 pomodori maturi
– 1 cipolla e 1 cetriolo;
– qualche foglia di basilico
– olio extravergine d’oliva
– aceto
– sale e pepe.

La panzanella è un piatto povero ma ricco di storia. Il famoso pittore Agnolo di Cosimo di Mariano, noto come Bronzino, lo elogiava in un suo scritto:

“Chi vuol trapassar sopra le stelle di melodia v’aggiunga olio e aceto en’tinga il pane e mangi a crepapelle. Una insalata di cipolla trita colla porcellana e cetriuoli vince ogni altro piacer di questa vita”.

Come potrete notare i pomodori non sono menzionati. Perché? In quell’epoca non si usavano ancora in cucina. Originario dell’America del Sud, il pomodoro arrivò in Europa nel XVI secolo, come pianta ornamentale. Le sperimentazioni culinarie iniziarono nel Settecento. Particolare curioso, a cui L’Arno presta particolare attenzione: la storia “ufficiale” del pomodoro in Italia inizia proprio a Pisa, inizia il 31 ottobre 1548 (la pianta era arrivata in Europa nel 1540). Cosimo de’ Medici ricevette da un maggiordomo un cesto di “pomidoro” provenienti dalla tenuta fiorentina di Torre del Gallo. I rossi frutti erano nati grazie ad alcuni semi che erano stati donati alla moglie, Eleonora di Toledo.

Ma torniamo alla panzanella. Come è nata? Probabilmente deriva dall’usanza dei contadini di bagnare il pane secco, aggiungendo un po’ di verdure per dare sapore e sostanza. Un cibo molto povero, come già ricordato. Ma secondo alcuni questa pietanza potrebbe anche essere nata sul mare, con i pescatori che portavano con sé del pane indurito e per nutrirsi lo bagnavano con l’acqua di mare e qualche pomodoro. Col passare dei secoli il piatto si è arricchito, a seconda delle zone, con alcune varianti. Qualcuno ad esempio aggiunge un po’ di sedano e insalata. Altri delle acciughe. C’è pure chi si sbizzarrisce con delle uova sode, capperi e formaggio a pezzettini, oppure del tonno. Quello che non può mancare, ovviamente, è il pane raffermo, i pomodori e la cipolla.

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