Per acquistare un solo grammo di pistilli di zafferano si possono spendere dai 25 fino ai 30 euro. Del resto ne basta solo un pizzico per insaporire e dare colore ai cibi (non solo il risotto milanese). I Babilonesi lo usavano in cucina e ne apprezzavano le proprietà medicamentose. La scienza ora ci dà alcune importanti conferme circa queste proprietà, dimostrandoci che questa spezia può avere anche un importante ruolo in campo medico, in particolare nella lotta ai tumori.
Uno studio coordinato dal professor Filippo Minutolo, del Dipartimento di Farmacia dell’Università di Pisa, ha scoperto il meccanismo con cui un metabolita attivo presente nello zafferano, la crocetina, è in grado di ridurre l’aggressività delle cellule tumorali agendo su un enzima-chiave nella glicolisi tumorale, la lattato deidrogenasi (LDH).
I risultati della ricerca sono stati illustrati dalla dottoressa Carlotta Granchi, prima autrice dell’articolo e relatrice al ”First Congress on Edible, Medicinal and Aromatic Plants (Icemap 2017)”, svoltosi a Pisa nei giorni scorsi. Il lavoro è stato pubblicato sulla rivista ”Journal of Agricultural and Food Chemistry” della American Chemical Society.