La rosa è quasi pronta per la nuova stagione. Mancano alcuni ritocchini e, forse, un altro grande colpo. Ma al di là dei dettagli completi (per i quali ovviamente c’è da aspettare) una cosa è certa: il Pisa vuole essere protagonista e tornare subito in serie B. In questa intervista a Salvatore Ciotta (nella foto sotto con Gattuso), responsabile di caldiodipendenza.com, proviamo a fare il punto della situazione. Un’interessante analisi a tutto campo con uno spazio finale (imperdibile) sulla memoria storica del calcio pisano.
Come valuti i colpi messi a segno sino ad ora dal Pisa?
Il presidente Corrado aveva promesso di voler costruire una corazzata per la Serie C, ed in effetti bisogna rendergli merito che fino ad oggi è stato di parola. Gli acquisti di Negro, Di Quinzio, Carillo e Maltese rappresentano un lusso per la categoria se a questi aggiungiamo i probabili arrivi di Ingrosso, Gucher letteralmente scippato al Lecce, possiamo capire il livello qualitativo di questa squadra. I tifosi penso siano soddisfatti da quanto fatto fino ad oggi dalla società.
Chi ti convince-colpisce di più?
Negro è un attaccante che in categoria almeno 20 reti le mette a segno, mi piacerebbe vedere all’opera l’austriaco Gucher, un calciatore fuori categoria che potrebbe permettere al Pisa di fare il salto di qualità. Mi sono informato da amici di Castellammare sulle doti di Izzillo, un altro possibile arrivo: è giovane, gran corridore, possiede un bel tiro dalla distanza, alla Juve Stabia lo paragonavano ad Hamsik. Se son rose fioriranno…
Il tecnico sembra abituato alle battaglie della Serie C… può essere una garanzia?
Credo in Gautieri e non potrebbe essere altrimenti, è arrivato a Pisa in silenzio, e con spirito di rivincita, la sfortunata parentesi di Terni della scorsa stagione dove perse sei partite di fila deve essere cancellata. Gautieri ha molta esperienza nella categoria, lo ricordiamo nella splendida cavalcata di Lanciano dove riuscì a raggiungere la serie B
Potrebbe esserci una ciliegina sulla torta?
La ciliegina sulla torta arriverà, manca una punta centrale anche se in rosa c’è Eusepi, Corrado penso abbia in mente un colpo ad effetto. Di Caturano se ne parla già da tanto ma il Lecce dopo l’ultimo sgarbo subito con Gucher penso che non lo mollerà molto facilmente, spero in Maniero in uscita dal Bari, ultima stagione sfortunata a causa di un infortunio, il ragazzo vuole tornare ad essere protagonista ed in C lo sarebbe assolutamente. Ieri l’ho contattato, ma ovviamente non mi ha potuto dire molto, diciamo che ci spero.
Con un comunicato la società ha reso noto di aver ottenuto la licenza nazionale valida per l’iscrizione al prossimo campionato di Lega Pro. Perché la “normalità” fa notizia?
Abbiamo passato tutti noi delle estati bruttissime, con il Pisa sempre protagonista in maniera negativa. Il 2017 è diverso, innanzitutto non ci sarà la classica estate del pisano, e questa è già una notizia. Sotto gli ombrelloni i tifosi parleranno solo di colpi di mercato e non di fallimenti, e poi con Corrado possiamo dormire sonni tranquilli spero per molti anni.
Per tornare in B cosa serve (servirebbe)?
Partirei dalla fortuna componente fondamentale per qualunque vittoria, ma la fortuna arriva se hai un gruppo vincente ed unito. Ecco vorrei che lo spogliatoio torni ad essere un luogo dove ci si confronta pacificamente, e non un viperaio come accaduto nella scorsa stagione. Ricordo con piacere una frase detta da Gattuso nella scorsa stagione: “La squadra deve bruciare il campo”. Serve anche questo per vincere, al resto ci penserà l’Arena.
Nel ritiro di Storo il Pisa metterà in bella mostra anche la Mitropa Cup, vinta due volte ai tempi di Romeo Anconetani. Che ricordi hai di quegli anni?
Anni bellissimi quelli di Romeo, indimenticabili per tutti, anche per me che mi avvicinai all’Arena insieme ai miei allora compagni di classe. Ricordo come fosse adesso la vittoria della Mitropa Cup del 1985 quando in finale battemmo 2-0 il Debrecen grazie alle reti di Colantuono e Kieft. A Pisa si respirava aria d’Europa, ed anche se era una competizione minore a Romeo ed ai tifosi faceva piacere vincerla. Ricordo le varie promozioni, le feste sui lungarni, il muro nerazzurro a Cremona, purtroppo ho ancora in mente anche il famoso spareggio perso contro la Fidelis Andria a Salerno, che fu l’anticamera del fallimento del Pisa.
Tu dov’eri?
Mi trovavo a Milano per lavoro, allora i cellulari non esistevano, ovvero i pochi che erano in commercio costavano parecchio. Continuavo a telefonare a casa dei miei per sapere il risultato. Quando mia madre mi disse che avevamo perso, ero letteralmente a pezzi. Una fantastica pagina di calcio era giunta al termine. Ma sono convinto che con Corrado potremo ritornare a respirare aria di Serie A, in fondo ce lo meritiamo.