Si è discusso molto, in Rete ma non solo, della capacità di Lucca di organizzare grandi eventi, da ultimo il concerto dei Rolling Stones, e per contro delle difficoltà di Pisa in questo ambito. Antonio Scuglia, giornalista de il Tirreno, sulla propria bacheca Facebook ha scritto una frase che ha fatto molto discutere.

Oggi ci sono i Rollistònz a Lucca: leggo post di gente a Pisa che si lamenta perché “da noi fanno Canapisa e a Lucca portano i Rolling Stones”. Si tratta della stessa gente che, se i Rolling Stones cantassero a Pisa, si lamenterebbe per le strade chiuse e i divieti di sosta

Antonio, con chi ce l’avevi?

Con quei pochi ma “rumorosi” pisani che non amano la loro città e non lottano per difenderla. Io vengo da fuori e conosco realtà rispetto alle quali la Toscana in generale, e Pisa in particolare, è un luogo dove la qualità complessiva della vita è altissima. Ecco: disprezzare sistematicamente quello che c’è e quello che si prova a fare mi sembra molto sgradevole. Questo non vuol dire che si debba tacere sui problemi esistenti: i problemi vanno affrontati, anche a muso duro, e risolti, ma di sicuro non si risolvono con il disfattismo e la critica fine a se stessa.

Sei andato a vedere gli Stones? 

Non sono andato perché i prezzi mi sono sembrati assurdamente alti. E poi gli Stones mi piacciono ma non mi fanno impazzire.

Qual è l’ultimo grande evento organizzato a Pisa che ricordi?

Mi spiace, non ne ricordo dopo gli anni ‘80. Berlinguer nel 1982 a Tirrenia lo fu, anche se non era musicale… Eventi belli ce ne sono moltissimi, ma grandi no.

Perché non se ne fanno (o se ne fanno così di rado)? Di chi è la colpa?

Da anni non abbiamo un luogo fisico dove poterli organizzare. Una riqualificazione dell’area Expo di Ospedaletto forse potrebbe aiutare. E’ chiaro che l’ambito urbano non permette grossi voli di fantasia.

Non solo grandi concerti, ma anche mostre. Tipo quelle che vengono organizzate da anni a Treviso, solo per fare un esempio. A Pisa sembrano impossibili. Perché?

Abbiamo, episodicamente, delle mostre molto attraenti a palazzo Blu. In realtà Pisa ha un’offerta culturale “naturale” molto ricca ma così “scomposta” da togliere spazio, forse, a iniziative più grandi.

Il progetto del nuovo stadio potrebbe ridare slancio a un certo tipo di iniziative di grande livello, non solo sportivo, nella nostra città. Ma si farà davvero?

Spero che lo stadio venga ristrutturato, reso davvero polivalente (per concerti e altro) e credo che ci arriveremo. Ma molte critiche che ho letto in queste settimane mi sembrano un vero fuoco di sbarramento rispetto a qualsiasi progetto di lavoro. Si parla del vecchio progetto allo stadio a Ospedaletto sapendo che nessuno lo realizzerà mai, si parla dell’impatto su Porta a Lucca come se oggi il quartiere non fosse ostaggio di uno stadio fatiscente e non fosse opportuno invece studiare come alleggerire questo carico e migliorare la vivibilità della zona… ma la logica qui è politica nel senso deteriore del termine, non è quella di “bubbolare” solo per carattere e per partito preso.

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