“Come faranno i contadini, con quel tubone, a far passare i loro trattori nei campi?”. Oggi grazie anche a quel “tubone” (l’antenna Virgo di Cascina, Pisa) tre scienziati hanno vinto il Nobel per la Fisica. Il premio è stato assegnato a Kip Thorne, Ray Weiss e Barry Barish, per aver contribuito a scoprire le “onde gravitazionali”, la cui esistenza fu teorizzata per la prima volta da Albert Einstein con la famosa teoria della relatività.
Stiamo parlando di “vibrazioni” (tipo le onde che si creano in uno stagno dopo il lancio di un sasso) causate dallo scontro tra buchi neri, esplosioni di supernovae o lo stesso Bing bang che ha dato origine all’universo. Le onde si propagano nello spazio, alla velocità della luce, creando delle “increspature”. Molto difficili da osservare (e difficili da comprendere per chi non mastichi la materia).
Ma cosa c’entra Virgo con il premio Nobel? Moltissimo, visto che alla scoperta delle onde gravitazionali ha partecipato anche l’Italia proprio con l’antenna che si trova a Cascina e che, non a caso, è stata menzionata nell’annuncio dei nomi vincitori. “È stata premiata la globalità della scienza”, ha detto il professor Federico Ferrini, direttore dell’Osservatorio Gravitazionale Europeo (Ego) che gestisce Virgo.
Torniamo al “tubone”. Agli inizi degli anni Novanta, quando si cominciò a parlare del progetto Virgo, qualche esponente politico a Cascina (ma anche a Pisa) gridò allo scandalo, dicendo che quella strana infrastruttura avrebbe solo danneggiato il territorio, con dubbie ricadute e parecchi danni per i contadini, i cui campi sarebbero stati rovinati per la realizzazione dell’antenna interferometrica. Una miopia politica rispetto alla quale sarebbe bello che oggi, a distanza di anni, arrivassero delle scuse. Basterebbe un semplice “non avevamo capito”. Che male c’è? Errare è umano…
– Il sito dell’esperimento Virgo