Il weekend di un pisano all’Oktoberfest

Simone Scozzari

Metti gli anni passati ad ascoltare i racconti di chi andava a questa mitica festa, immaginando le cose più incredibili.
Ecco, finalmente anche io posso raccontare il mio Oktoberfest (grazie ad un folle, fantastico week-end a Monaco di Baviera ricevuto come premio in un concorso fotografico).

L’immagine che mi ero creata di questa manifestazione era quindi appunto particolarmente legata ai racconti ascoltati per tutta la vita. Oggi l’Oktoberfest non è più l’evento puramente folkloristico di un tempo, cioè quello che mi aspettavo (anche a detta di chi la manifestazione l’ha vissuta ininterrottamente da venti anni fino ad oggi).

Fondamentalmente il tutto oggi si “riduce” ad un gigantesco, chiassoso, affollatissimo LUNA PARK intasato di giostre, banchetti ed attrazioni di vario tipo. Sparsi qua e là gli stand delle varie case tedesche produttrici di birra (enormi capannoni) nei quali poter gustare ottimo cibo ed “ingolfarsi” di ottima birra (perché, fondamentalmente, a questo si riduce un po’ il senso della festa).

La “moda” dell’Oktoberfest ha talmente preso piede che per le vie di Monaco si possono trovare numerosi negozi dove acquistare, per soli 80 euro (in offerta), un vestito “tipico” da Bavarese (uomo o donna) da poter indossare alla festa. Infatti in mezzo alla folla è facilissimo incappare in americani, giapponesi e varia umanità turistica abbigliata alla Bavarese: un fiorire di pantaloncini corti al ginocchio e bretelle per gli uomini; corpetti stretti, décolleté vertiginosi e fiorellini ovunque per le donne.

Poi ci sono i tedeschi, quelli veri.
Anche (e soprattutto) per loro è una grande festa ed un’imperdibile occasione per fare grande sfoggio di vestiti tipici Bavaresi (quelli seri però, non quelli da 80 euro).
I più giovani li vedi muoversi veloci tra la folla, distratti, di fretta…una fretta che spesso termina su una barella del soccorso medico o che li vede riversi a terra per la troppa birra tracannata.

Le scenette più “tipiche” si vedono però negli stand delle birre. Lunghe tavolate di gruppi di amici ed intere famiglie che si divertono spensierati alzando cori e boccali in canti tipici, sulle note di musiche popolari suonate dal vivo, e decisamente “alzando anche il gomito”. Il profumo di polli alla griglia, würstel, stinchi di maiale al forno e patate cucinate in ogni modo possibile pervade ogni angolo di ogni luogo (fermo restando che i prezzi di ogni cosa, birra compresa, sono piuttosto alti).

Mi resta il ricordo di uno dei polli arrosto, affogato alla birra, più buoni che abbia mangiato in vita mia…ed una parrucca bionda con lunghe trecce, da donnina Bavarese, regalatami sul posto!”

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Un fiume unisce la Toscana e rappresenta il modo di vivere forte e intraprendente del suo popolo. L'Arno.it desidera raccontarlo con le sue storie, fatiche, sofferenze, gioie e speranze. Senza dimenticare i molti toscani che vivono lontani, o all'estero, ma hanno sempre nel cuore la loro meravigliosa terra.

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