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L’Arno e il grande ponte della scienza

- Cronaca, Università
22 Novembre 2017

Con il nome che porta L’Arno.it non può esimersi dal parlare di Origins Bridge (il Ponte delle origini), una nuova infrastruttura sul fiume Arno che potrebbe vedere la luce grazie alla collaborazione tra Scuola Normale (capofila del progetto), Università di Pisa, Scuola Sant’Anna, Cnr e Comune di Pisa. Ma di cosa si tratta? Un ponte pedonale/edificio, una casa per la scienza con laboratori e spazi adibiti alla divulgazione e promozione della cultura scientifica.

Concluso lo studio di fattibilità e la bozza di progetto dell’opera, ottenuta l’approvazione preliminare da parte dell’Autorità di Bacino, del Genio civile e della Soprintendenza ai beni culturali, ora ha inizio la seconda fase, con la scelta dell’operatore economico cui affidare la progettazione, costruzione e gestione di “Origins Bridge”, nell’ambito di una collaborazione tra pubblico e privato.

Come sarà “Origins Bridge”? L’idea è quella di creare una struttura leggera, avveniristica nei materiali e nella gestione energetica, attenta all’ambiente (eco friendly, come si dice oggi). Un polo di ricerca futuristico sulle origini del cosmo e della vita, il primo esempio al mondo di questo genere. Oltre ai laboratori sono previste sale multimediali e spazi espositivi, bookshop e servizi. Nello studio di fattibilità i lati del ponte sostengono due edifici che si estendono in senso longitudinale, in mezzo c’è un attraversamento pedonale. Per certi versi si richiamano il Ponte Vecchio di Firenze e il Ponte di Rialto di Venezia.

Dove sorgerà? Si pensa alla zona est di Pisa, tra il viale delle Piagge e il lungarno Guadalongo, permettendo la riqualificazione dell’area golenale de La Cella, sulla sponda sinistra del fiume.

“Era fondamentale proseguire un percorso così impegnativo con gli altri soggetti del territorio interessati alla realizzazione dell’opera”, ha detto il direttore della Scuola Normale, Vincenzo Barone. “A mio parere uniti abbiamo molte più possibilità di raggiungere il risultato finale, sia perché nel gruppo di lavoro che si è costituito ci sono molte più competenze specifiche per finalizzare questo tipo di progetti, sia perché possiamo avere più chance di accedere a
finanziamenti nazionali e internazionali se ci presentiamo come un unico polo di ricerca. Ma soprattutto questo accordo è un impegno formale a lavorare tutti insieme per un traguardo di grande prestigio, che conferma la volontà della Scuola Normale di collaborare con le altre istituzioni per il bene comune”.

Andrea Ferrara, pro-rettore della Normale, ha aggiunto che “Origins Bridge vuole essere non solo un’infrastruttura innovativa, ma anche un simbolo della ricerca pisana ed un omaggio al bello della città e dell’Italia. Costituirà inoltre un’opportunità per tutti i cittadini ed i turisti che visitano Pisa di entrare in contatto con il mondo della scienza e gli scienziati stessi, in un contesto piacevole e stimolante. In questo senso l’unità d’intenti oggi raggiunta tra i vari Enti rafforza grandemente la spinta verso la costruzione di un’opera che sarà un bene di tutti nel quadro di un rilancio del Paese nel nome della cultura e della scienza”.

Il rettore della Scuola Sant’Anna, Pierdomenico Perata, ha sottolineato che “la vera sfida sarà, oltreché la realizzazione e la sostenibilità economica, la gestione finale del ponte, che dovrà essere fatta in modo da renderlo vivo, attraente ed ecosostenibile. Se il progetto sarà realizzato riuscirà a far crescere tutta l’area intorno ad esso, soprattutto sulla sponda sinistra dell’Arno nel quartiere di Porta fiorentina. E’ giusto che l’Italia non sia seduta sul proprio patrimonio culturale e paesaggistico, ma provi a creare altre opere che rappresentino bellezza e creatività, ci sono esempi in tal senso in tutta Europa”.

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