– Antonio Cassisa –
Senza assolutamente soffermarmi nel rispondere, commentare, precisare o controbattere anche ad una sola delle fantastiche esternazioni più o meno convinte che si sono succedute immediatamente dopo il triplice fischio dell’ottimo signor Massimi (arbitro di Pisa-Livorno, ndr), ancora immerso nella beatitudine della vittoria, ampiamente meritata, di un derby che mancava da troppo tempo e che, forse, ha aggiunto un po’ di sale al campionato, non posso fare a meno di ammettere che tutto quanto mi ha molto divertito.
Mi ha molto divertito il portiere labronico Mazzoni che per una giornata si è voluto dimenticare quale sia il mestiere che fa e ha dedicato tutte le sue attenzioni al pubblico pisano già dal riscaldamento, per proseguire durante l’incontro, con l’apoteosi finale in cui dopo aver stretto mani a chiunque, sfoga tutta la sua esuberanza nel sottopassaggio conquistando un bel cartellino rosso e quattro giornate di squalifica. Divertimento che sfiora l’estasi quando il meraviglioso Gucher gli dedica un simpatico “puppa” in retromarcia. Come si dice in questi casi ? Becco e bastonato.
Mi hanno molto divertito le dichiarazioni a caldo dell’allenatore ospite Sottil che seduto in sala stampa da capolista, dopo la prima sconfitta stagionale e dopo una gara in cui per la prima volta il suo attacco da mille e mille goal termina a secco, non ha niente di originale da dichiarare se non di avere assistito ad un arbitraggio ultra iper casalingo. Ha perso per colpa dell’arbitro e guai a contraddirlo come ha provato a fare, scuotendo timidamente il capo, il giornalista pisano di “EOraParloIo” che ha rischiato grosso facendo credere l’adirato tecnico amaranto che volesse invitarlo a ballare. E in questi casi che si dice? Roba da chiodi.
Mi hanno immensamente divertito i numerosi tentativi di delegittimare una sacrosanta vittoria nerazzurra adducendo motivazioni fra le più fantasiose con la stessa convinzione del bimbo che colto con le mani nella marmellata dice che quella non è marmellata ma sapone in gel ai frutti di bosco. “Masucci era in fuorigioco!”, gridano tutti in coro, e i giornali locali pubblicano foto shock in cui ciò risulta evidente, dimenticando di ritoccarle per bene non oscurando il pallone tra i piedi dell’attaccante nerazzurro (fuorigioco è quando palla parte, oltre che quando arbitro fischia avrebbe detto qualcuno). E usano la stessa tecnica per provare reti buone annullate loro dall’arbitro casalingo.
A Livorno si infervorano, e a Pisa ridono allargando le braccia come a dire…. son ragazzi.
Eh si, lo ammetto, mi ha molto divertito scoprire che anche chi scrive su un giornale può dire e provare ciò
che vuole. Della serie, il giornale è mio e ci scrivo cosa mi pare. E ci mancherebbe altro, aggiungo io divertito.
Mi ha divertito tantissimo anche scoprire che anche nel calcio professionistico c’è chi quando perde se la prende con gli spogliatoi della squadra che li ha ospitati, spaccando tutto ciò che di bello trova. Così imparano a vincere!
Ma soprattutto mi ha divertito vincere un derby contro chi è venuto a Pisa sicuro di vincere facile, con un goal valido di Eusepi, dopo che giustamente è stato annullato loro il pareggio. Mi ha divertito non veder toccare palla ai capocannonieri del girone. Mi ha divertito vedere mio figlio Diego, al suo primo derby, saltare di gioia, lui che fino ad oggi parlava di derby quando ci giocava contro, il Livorno. Mi ha divertito vincere il derby, tanto, e adesso spero che l’isterismo che ha colpito i cugini sfortunati (a non essere nati Pisani) dopo la sconfitta possa in qualche modo rallentare la loro corsa che ad oggi solo noi, sul campo, siamo riusciti a fare.
Mi ha divertito anche vedere un quartiere svuotato dalle auto, in transito e in sosta, senza tifoserie in arrivo, ma qualcosa che non mi ha divertito c’è stato, come vedere le due curve prive dei gruppi organizzati, coloro che avrebbero animato, colorato, ravvivato e reso memorabile un derby storico.
Peccato. Sarebbe bastata un po’ di elasticità come avvenuto in passato in occasione di partite importanti come i play off, ma stavolta non c’è stata e il derby a Pisa è stato un successo a metà, perché nel calcio le tifoserie, quelle sane, non sono una cosa sacrificabile. Sempreforzapisa!
Antonio Cassisa
– Foto di Francesco Malasoma (Pisachannel)
Sì, l’Arno presa proprio bene! 🙂
Spettaolare Antonio! Figure escrementizie a gogò da parte dei poveri Diversamente Pisani di sotto Stagno e gran divertimento e goduria da parte alfea.
E ora si riomincia. Pisa eterna fede!
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