È un artista poliedrico il pisano Carlo Della Santa. Cabarettista, mimo, attore, ha lavorato per diversi show televisivi di successo, con esperienze nel cinema e nel teatro. Quest’ultimo è il mondo dove si è formato, e che continua a frequentare con passione. Dopo la maturità scientifica al Buonarroti di Pisa, si è diplomato all’Accademia d’arte drammatica di Bologna (Antoniano). Vive a Milano dal 2004 con sua moglie Gaia e suo figlio Marco. Grazie ad anni di esperienza sul palco ed alla conoscenza diretta con diversi artisti organizza spettacoli ed eventi per aziende, associazioni, locali, enti pubblici e privati. In questa bella chiacchierata ci racconta del suo ritorno a Pisa, del suo lavoro e dei progetti futuri.
Fra poco torni a esibirti a Pisa. Ci spieghi dove, quando e che tipo di spettacolo sarà?
Il 10 febbraio alle 21 sarò al teatro di via Verdi a Vicopisano con Religo. Si tratta di uno spettacolo comico sulla religione, spunti di riflessione su questo vasto ed attuale argomento trattati con il linguaggio della satira, del cabaret, della visual comedy e del teatro di narrazione. Per affrontare questo argomento ho scelto di unire infatti i linguaggi teatrali che mi sono più affini e che ho maggiormente usato da quando faccio questo lavoro. Il testo è ispirato principalmente agli studi del professor Malanga, che seguo con interesse dal 2008. Ho avuto anche la fortuna di lavorare con Riccardo Piferi, autore televisivo e regista (Enzo Jannacci, Paolo Rossi, Lella Costa) che ha collaborato ai testi e alla regia.
Ci puoi parlare un po’ del tuo lavoro?
Sono sempre stato interessato alla comicità ed al teatro fisico e per poter avere una preparazione a tutto tondo ho studiato anche teatro drammatico e frequentato corsi e stage di vario genere, dal clown al mimo al teatro d’avanguardia. Dal 2000 mi sono specializzato su una particolare forma di visual comedy, il mimo sonoro (vengono mimate scene seguendo basi registrate con effetti sonori). Questo linguaggio unito ai tempi comici del cabaret mi ha permesso di girare l’Italia per locali, teatri, emittenti televisive e festival con il “mimo sonoro cabaret”. Dal 2008 collaboro col mio amico e “compagno di merende” Mitcha. Con lui, ancora oggi, propongo spettacoli di visual comedy, cabaret, personaggi televisivi ed ovviamente Religo.
Ci racconti le ultime cose che hai fatto in tv e a teatro?
In teatro: “Il Banco degli Scherzi”, un adattamento di un testo teatrale sulla Shoah di cui ho fatto la regia e che sto portando nei teatri con la Compagnia dell’Arte di Milano. Invece come attore sono impegnato in diversi progetti: il mio spettacolo di cabaret; Rainbow, uno spettacolo di visual comedy; intrattenimento serale in locali e ristoranti con le cene con delitto e diversi format di team building che vendo per le aziende tramite il mio sito eventiinmovimento.com
Per quanto riguarda la televisione ho smesso di propormi dal 2012, le mie ultime partecipazioni risalgono infatti a quel periodo: Colorado su Italia1 e Central Station su Sky con il personaggio Falco, istruttore di autodifesa.
Quando e come hai iniziato nel mondo dello spettacolo?
Ho iniziato a Pisa assieme al mio amico Matteo Micheli. Ci esibivamo in un duo comico e abbiamo studiato insieme teatro al CUT e al Sant’Andrea.
Come ti trovi a vivere a Milano?
Molto bene, è una metropoli viva che offre un sacco di opportunità. A Milano se si ha un’idea è molto più facile realizzarla non fosse altro per il numero di persone che ci gravitano, va molto di moda il “networking”.
Cosa ti manca di più di Pisa?
Torno a Pisa per Natale e ad agosto per portare mio figlio e mia moglie al mare e stare con la mia famiglia pisana che vedo poco. Oltre all’attaccamento emotivo sento la mancanza di tante cose: i lungarni, il giugno pisano, l’aria, l’Arno, la città a misura d’uomo, la pizza pisana e la schiacciatina con la cecina delle quali faccio “il pieno” ogni volta che ritorno.
Mi diresti un pregio dei pisani? E un difetto?
Un pregio è che non sono livornesi.
E un difetto?
Che abitano a soli 20 km da Livorno. …oh si fa per scherza’, ‘un se n’abbiano a male i livornesi!
Sei tifoso del Pisa?
Lo sono stato da adolescente.
Ricordi la prima volta all’Arena Garibaldi?
Avevo sei anni, mi ci portò il mi’ babbo. Non ricordo che partita fosse ma ricordo ancora bene che appena entrai rimasi colpito dall’immensità dello stadio che per gli occhi di un bambino di sei anni era gigantesco.
Il giocatore del Pisa che ti è rimasto nel cuore?
Lamberto “Piovanau” e il suo gol di testa in Cremonese-Pisa ’86-’87
Progetti futuri?
Sto iniziando ad affacciarmi al mondo della formazione aziendale. Poi oltre a continuare con le mie attività e alle repliche di Religo, ho in mente di scrivere uno spettacolo sul senso di colpa che sia un suo ideale proseguimento.