Doady Giugliano

Il plurale è d’obbligo, mi riferisco a mafie, ovvero organizzazioni mafiose che nella città della Torre Pendente, e nelle zone limitrofe evidentemente trovano i luoghi più tranquilli per far riposare e/o curare i loro boss. Ci voleva lo
storico settimanale “l’Espresso” ad assegnarci l’imprimatur di Città super accogliente per delinquenti di ogni risma. Del resto il quotidiano sopravvivere dei pisani, violentati non stop dalla microcriminalità, consente ai grandi capi di cosa nostra e cosa loro, di passare praticamente inosservati in mezzo all’inarrestabile sequenza di furti, rapine, stupri, spaccio e “marachelle” di vario genere. Già, abbiamo scritto “marachelle” perché è quanto si ritiene siano da parte di giudici che evidentemente non avendo personalmente subìto l’onta del danno, preferiscono applicare alla lettera
(sic!) leggi obsolete, partorite da governi ancor più obsoleti, sicuramente ben lontani dalla realtà quotidiana dei cittadini, spremuti fino all’inverosimile per pagare i loro lauti stipendi.

Cittadini che a mio avviso, oggi dovrebbero assumere atteggiamenti da “Centro Sociale”, scendendo in strada, non certo contro quelle forze dell’ordine vilipese, maltrattate, umiliate, impedite nell’esercizio delle loro funzioni. Adesso i “signori” del potere legale (ma mi faccia il piacere…) fanno finta di sorprendersi: “toh! I boss della mafia circolano per Pisa?”. Vabbè che la nostra è una città sonnacchiosa e di Kinziche de’ Sismondi non c’è più traccia. Ma per favore, non prendiamoci in giro.

L’inchiesta dell’Espresso ha connotati di situazioni talmente riconoscibili da farci apparire città popolata da parecchi imbecilli per non dire conniventi. Comunque sia, adesso, pur in mezzo ai riti della Settimana Santa, il gossip, o peggio le cattiverie si sprecheranno. Salteranno fuori anche “corvi” e “corvetti” sputtanatori a tempo pieno, rigorosamente anonimi, che magari approfitteranno di questo nuovo “record pisano” per aggiungere caos al caos di una campagna elettorale per il Comune a dir poco grottesca, sicuramente tragicomica.

Vorrei sottolineare, se ce ne fosse ancora bisogno, che le amministrazioni comunali ben poco possono fare contro il crimine, ricordatevelo. Il fiore del male ha radici ben più vaste e profonde. Radici che si dipartono minacciose dai palazzi del potere centrale, ben conservati grazie al sudore e sangue degli italiani.

Doady Giugliano

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