Andrea Gelli

Era settembre der dumilacinque, era ir periodo in cui ir Pisa era targato Covarelli ma soprattutto era Maranzano Matinella Pasino Scopelliti Montalbano Giardina Fedeli Balistreri Eddy Baggio, Mister Toma Domenicali Mariani e compagnia cantante, insomma ci siamo ‘apiti. Ebbene, in quella tarda estate abbandonai Pisa per trasferirmi, per lavoro, in provincia di Venezia. E già allora, ner capo, avevo l’idea di raccattare in qualche modo quelli che all’epoca chiamavo “i Pisani da Lontano”, ovvero gli emigranti pisani. Però Facebook era agli inizi, di Whats’up nemmeno l’idea… insomma solo sogni… fino ai giorni nostri.

Nascono infatti “i Pisani al Nord“, e io incazzato “natidiane dè, m’hanno fregato l’idea… però vabbè, sai ganzo fare un Gruppo di Pisani, Malati der Pisa ma non solo, di Pisa. Ebbene li contatto su Facebook, vedo un attimo, noto che il 99% dei facenti parte del gruppo è dell’hinterland milanese, che la maggior parte di loro si ritrova in un pub di Milano… ergo, cosa ci incastro io con loro, che abito a oltre 3 ore di macchina? E allora mi defilo e resto Pisano del Nordest, con le mie autotrasferte (sempre più rare, maledetti i gironi Centro-Meridionali) e il mio modo di seguire il Pisa e Pisa piuttosto autonomo (ultima, a Monza, sotto il diluvio ma comodamente in tribuna).

Poi nel tempo emergono personaggi come il Giorgi (amico di infanzia), il Fasulo, il Garzella e soprattutto il Sacchelli, il che mi fa avvicinare sempre più ai Pisani al Nord (ovest), ma il coronamento del matrimonio avviene in quel di Gorgonzola, la città della Giana Erminio, “dove ci si arriva in metropolitana” (loro, mia io). Senza alcun dubbio, e oltre ogni risultato, mi aggrego all’organizzazione. Non parlo certo della partita, tanto un s’era detto che in B un ci si va, che un si impegnano, che vanno picchiati e offesi ecc? Quindi il risultato non conta… contano solo i Pisani al Nord. E, per quanto modestamente inquadrati tra millemila messaggi, curva ospiti e ribotta serale, posso dire quanto segue:

1) Il Pisano al Nord ama la città da cui in qualche modo ha preso origine e che continua a tifare, nonostante Milan Inter e squadrume vario più blasonato possano anche solo distrarre da quello che è il tifo da Bambino;

2) Il Pisano del Nord ha una parlata pisana un po’ annacquata, chi più chi meno, e mentre li senti ragionà penzi: “Ma io allora come parlerò? Magari ormai l’avrò annacquata anch’io, e capace la mi nonna Lina da lassù mi manda ir mardocchio per come sono andato a rifinì;

3) Il Pisano al Nord bubbola, però senza mai dire “finché c’è questa società/Pazienza/Petroni/Gattuso/Braglia ecc ecc non ci verrò più. Il Pisano al Nord a vedè ir Pisa un ci va solo se la trasferta è troppo in culo, sennò ci va, anche se piove o nevia “perché ho preso le ferie mesi prima”;

4) il Pisano ar Nord merita RISPETTO: non è un Pisano di Serie B, non è uno che “ha abbandonato la Patria”, non è uno che “snobba la propria città”: non è un pisano che vale meno di uno che vive in Gagno, al Cep, di Sammarco o dei Passi (quartieri scelti a caso, senza offesa), ma vale almeno come quelli. Il Pisano der Norde soffre a vedere la sua Pisina come si sta riducendo, specie se si confronta con le proprie realtà, però nel contempo non la cambierebbe con nessun’altra e guai a chi gliela tocca, come i figlioli. Il Pisano der Norde può sbagliare, perché non respira più una certa aria ma ne respira un’altra, ma se succede lo fa in buona fede.

Grazie Pisani der Norde, a quasi 13 anni di distanza avete coronato il mio sogno, questo sappiatelo: e ai  speriamo di incontrare non squadre troppo forti o troppo deboli, ma… “troppo vicine”… gli altri che ne sanno?!?!

Andrea Gelli

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