Proseguono le interviste ai candidati a sindaco di Pisa. Questa volta L’Arno.it rivolge alcune domande a Raffaele Latrofa, leader della lista civica “Pisa nel cuore”.
Dopo tanta attesa si conoscono i nomi dei candidati per Pisa (quasi tutti). Lei è stato uno dei primi a mettersi in gioco. Cos’è che ha causato tutto questo stallo, che di fatto ha bloccato per mesi il dibattito sul futuro della città?
Intanto è da evidenziare la prima parte della vostra domanda. Non conoscere ancora alcuni nomi di candidati ad oggi è una vera e propria offesa da parte di queste forze politiche nei riguardi della nostra città. È il chiaro segnale di quanto poco interessi loro la qualità dei cittadini e la presentazione di un programma serio per potersi confrontare in questa contesa elettorale. Quanto invece a quella che è la causa, è da ascrivere alla volontà dei partiti di misurarsi nella campagna elettorale e soprattutto nei risultati elettorali delle elezioni politiche mettendo al centro della campagna elettorale logiche che ne sono lontane quali quelle romane e fiorentine. Alcuni candidati sono stati scelti a Firenze o a Roma, come purtroppo è accaduto tante volte negli ultimi decenni nelle elezioni amministrative pisane. Noi abbiamo fatto esattamente il contrario, siamo partiti in largo anticipo rispetto alle elezioni politiche, volendo dare il segnale alla città che il nostro unico obiettivo è Pisa, come il nome della nostra lista, pertanto volevamo prenderci il tempo necessario per raccontare ai cittadini il nostro progetto di città.
Quali sono i temi cruciali su cui si giocheranno le elezioni?
A nostro avviso sono i temi che hanno mostrato le grandi criticità in questi anni di governo del Pd: la mancanza di sicurezza in tanti quartieri, con i cittadini terrorizzati ad uscire di casa a determinate ore della notte, la mancanza di decoro urbano e la grandissima carenza di manutenzione. Saranno proprio le proposte che le varie forze politiche metteranno in campo su questi temi che faranno la differenza tra una forza politica e l’altra, ma soprattutto tra un progetto di città e l’altro. L’altro aspetto cruciale sarà la scelta della persona, del candidato sindaco. Le elezioni amministrative si caratterizzano rispetto a tutte le altre per questa peculiarità, ovvero l’elezione diretta da parte dei cittadini di una persona e di una squadra intorno a questa persona. Il voto utile sarà quello alla migliore squadra di governo e ai temi caldi delle elezioni.
Cosa vorrebbe fare qualora diventasse sindaco?
Qualora diventassi sindaco vorrò fare tanto, prima di tutto modificare il modo di vivere questa città. Noi vogliamo passare dalla tanto pubblicizzata “Pisa città dei diritti” a “Pisa città dei doveri”. In questo senso abbiamo fatto un vero e proprio elenco dei principali doveri che il sindaco dovrà seguire per poter iniziare a chiedere qualcosa ai propri concittadini. Al centro di tutto la necessità di una città più ordinata, elegante, pulita, sicura e la capacità, da parte del sindaco di trasmettere delle regole da seguire tutti insieme per realizzare questa città migliore.
Se andassero al ballottaggio i candidati del centrodestra e del centrosinistra, oppure del M5S, lei chi sosterrebbe? Aprirebbe un dialogo con chiunque per trovare una eventuale collaborazione?
Metterò al centro di un mio eventuale apparentamento con altre forze politiche al secondo turno i punti del programma elettorale, quindi il progetto di città. In questo senso non ho dubbi che il progetto di città del centro destra avrà molti punti in comune col nostro e quindi se non andrò io al ballottaggio, eventualmente appoggerò il candidato di centro destra come penso farà con me lui a parti invertite.
Ci racconta quando e perché ha iniziato a fare politica. Cosa ha fatto?
Ho iniziato a fare politica esattamente cinque anni fa con la campagna elettorale delle amministrative 2013, prima di allora non avevo mai svolto alcun ruolo attivo in politica e ho iniziato perché sono stato coinvolto in un progetto civico, in netta contrapposizione col sistema di potere del Pd. Ciò mi ha consentito di conoscere meglio la mia città, comprendere meglio le cause delle evidenti criticità e di farlo con un impegno personale e di un gruppo di persone che hanno condiviso con me queste esperienze. Ho fatto per cinque anni il consigliere comunale di opposizione con un impegno che mi ha assorbito totalmente e che mi ha visto protagonista insieme al mio gruppo di tante battaglie. Tre anni fa ho fondato la lista civica Pisa nel cuore, che oggi è una realtà forte e che si affaccia alle prossime elezioni amministrative, con un grande bagaglio di battaglie e un programma elettorale fatto di moltissime proposte.
Il tema sicurezza è (davvero) la priorità? E subito dopo?
Purtroppo il tema sicurezza è davvero la priorità. Noi abbiamo scritto un decalogo che mette in fila le nostre priorità; la sicurezza è al primo posto. Subito dopo abbiamo messo decoro urbano e manutenzioni programmato che riteniamo essere intimamente legati al tema sicurezza. A seguire turismo, cultura e sport, la modifica e riorganizzazione della macchina comunale e la necessità di abbassare alcuni tributi locali.
Questione stadio. Qual è la sua posizione?
Su questo tema la nostra posizione è limpida e netta da sempre. Sono il promotore, ai tempi della variante urbanistica del 2017, di un ordine del giorno che chiedeva di togliere per sempre la destinazione urbanistica ad Ospedaletto, ed era finalizzata alla costruzione del nuovo stadio a Porta a Lucca. Da sempre ho seguito con grandissima attenzione tutti i passaggi della vicenda stadio, tanto da diventare, negli ultimi mesi, promotore di un calendario, per arrivare in tempi utili, all’interno di questa consiliatura, ad avviare la procedura dell’appalto. Sono totalmente favorevole alla realizzazione di questo stadio e alla possibilità che un imprenditore, anche mediante dei finanziamenti statali, possa realizzare un’opera pubblica che sostituirà uno stadio cadente, lo renderà agibile, confortevole, bello, fruibile e polifunzionale, ma soprattutto riqualificherà un quartiere come quello di porta a Lucca. A soluzione del problema dei parcheggi nella zona stadio, abbiamo una proposta inerente i parcheggi scambiatori esistenti a nord, est e sud (Pietrasantina, via Paparelli e People Mover), in modo tale che, durante gli eventi, possano accedere solo gli abitanti mentre i fruitori utilizzeranno delle navette da e verso lo stadio, decongestionando l’area di Porta a Lucca.
Per anni si è parlato di Area Vasta. È ancora un tema d’attualità? In che senso?
È un tema ancora di grande attualità e lo sarà di più in futuro. Questo sarà l’unico modo in cui Pisa avrà una centralità di una porzione di territorio più ampia di quella soltanto legata alla propria provincia. Con questa forza potrà contrastare quella della città metropolitana di Firenze che in questi anni la sta facendo da padrona. La politica avrà una importanza assoluta in questo processo, perché noi siamo stati sottoposti allo strapotere fiorentino, proprio per il fatto che il Pd comanda in regione, comanda a Firenze e comandava anche a Pisa. Noi, come lista civica, non abbiamo lacci né fiorentini, né romani. Avremo la possibilità di essere totalmente liberi per interloquire con tutti gli altri comuni limitrofi alla nostra città. Successivamente il vero tema sarà quello dell’area costiera e in questo senso noi dobbiamo riuscire a mettere a sistema e dare un ruolo di centralità assoluta a Pisa che ne ha tutte le caratteristiche e che può tranquillamente trascinare tutti gli altri, sia per le infrastrutture che la caratterizzano, sia per la rilevanza a livello culturale e turistico che noi sapremo moltiplicare nei prossimi anni. L’area vasta, intesa come pianificazione del territorio dei comuni d’area pisana, è interessante per la possibilità di fare economia di scala. La volontà è comunque quella di lasciare esprimere le peculiarità di ciascuno, vere e proprie ricchezze, senza voler soggiogare i comuni limitrofi stessi, ma mettendo in comune le competenze, la centrale di committenza degli appalti e la possibilità di gestire sempre meglio il trasporto pubblico locale e i servizi comuni. Questo è un processo interessante che porteremo avanti con l’aiuto dei comuni limitrofi.
I pisani sono molto sensibili alle loro eccellenze: ospedale, università e, non da ultimo, l’aeroporto. Che fare per difendere il Galilei dalle mire dei fiorentini?
I pisani fanno bene ad essere orgogliosi delle loro eccellenze e come sindaco le difenderò con le unghie e con i denti. L’ospedale sarà uno dei poli ospedalieri più importanti d’Europa quando saranno completati i lavori per il trasferimento a Cisanello. Per quanto riguarda l’aeroporto dobbiamo in primis constatare che purtroppo chi ci ha preceduto ha fatto una azione scellerata, rendendo l’aeroporto completamente privato, quindi il campo di azione che aveva il Sindaco che era uno degli importanti azionisti, purtroppo non lo abbiamo più. Detto questo l’aeroporto ricade all’interno del nostro territorio, è un luogo dove si creano posti di lavoro e indotto, perciò dobbiamo fare di tutto per fare incrementare i traffici e il numero di passeggeri annui, per dare degli indirizzi concreti alla società di cui abbiamo ormai solo una infima quota. Per fare questo ci vuole una forza che deriva, nel nostro caso, nel non dover subire ordini da nessuno. Vogliamo contrastare apertamente la pista da 2400 metri che ancora non è realizzata a Firenze e che sta incontrando numerosi ostacoli. Noi ci uniremo anche con le battaglie di tutti i sindaci della piana di Firenze che sono contrari a quella pista e soprattutto cercheremo di fare una azione forte all’interno del territorio pisano per convincere gli azionisti che il vero polo aeroportuale, l’aeroporto internazionale, è quello di Pisa. Andremo a dialogare in paesi lontani con i quali dovremo intrattenere rapporti stretti per incrementare il nostro turismo che passerà dall’aeroporto. Attualmente ci sono dei contrasti forti che non portano niente di buono per la nostra città. È inutile quella ordinanza del Sindaco poco intelligente per fare spostare gli autobus che arrivano all’aeroporto e farli parcheggiare al People Mover. Risolveremo questa vicenda annullando l’ordinanza del sindaco. Faremo in modo che la nostra città continui, come accadeva in passato, ad avere benefici dall’aeroporto e a tutelare il nostro territorio.
Facciamo un gioco. Ha la possibilità di tornare indietro nel tempo e correggere un errore che è fatto a Pisa (non da lei) nel passato. Cosa fa?
Purtroppo nel passato errori a Pisa ne sono stati fatti molti e lo stato della città ne è oggi testimone. Se dovessi andare nel passato remoto sicuramente un errore clamoroso è stato lo sviluppo urbanistico disordinato e vergognoso del quartiere di Pisanova, dove la qualità di vita dei nostri concittadini è stata messa all’ultimo posto, dove ci sono stati cantieri per decine di anni, dove ci sono ancora oltre cento convenzioni urbanistiche mai chiuse e mai collaudate che purtroppo spesso non consentono ai nostri concittadini neppure di vendere le proprie abitazioni perché ancora non hanno le carte in regola. Se invece dovessi guardare all’ultimo decennio l’errore più grosso è stato quello di instaurare in città un clima di eccessivo permissivismo e tolleranza verso coloro che portano degrado e che nuociono al decoro della nostra città. La nostra lista considera l’altissima presenza di studenti in questa città una risorsa, ed è evidente che Pisa in questi anni sia stata abbandonata a sé stessa e i turisti, gli studenti e i pisani non hanno percepito che sia una città degna di essere tenuta come un gioiellino. Con il nostro slogan “Pisa città dei doveri” vogliamo riportare il punto su questo tema. Tutti coloro che abitano a Pisa o transitano da essa come turisti e studenti devono capire l’importanza che Pisa torni ad essere elegante, bella, quel gioiello che era in passato. Questo permissivismo, buonismo e tolleranza totalmente ascrivibile alla politica del Pd degli ultimi decenni, hanno portato Pisa a uno stato di degrado insopportabile e non sopportato dai cittadini.
Le offriamo la possibilità di lanciare un appello attraverso L’Arno.it. Dica pure ciò che vuole…
Prima di tutto ringrazio L’Arno per avermi fatto questa intervista e avermi dato questa possibilità di libera espressione. Il mio appello finale è questo: alle elezioni amministrative contano le persone, i cittadini sono chiamati a scegliere non un partito o un gruppo di partiti, bensì un sindaco con un gruppo di persone, una squadra, che formerà la giunta di assessori e anche coloro che andranno a occuparsi delle società partecipate. Questo è lo spirito giusto di un cittadino che vuole il bene della nostra città. Noi facciamo un appello molto chiaro. Ascoltate bene tutti i candidati sindaco ed eventualmente le persone delle rispettive squadre di governo. Ascoltate bene tutti i programmi e la loro conoscenza dei temi più importanti della città, delle criticità che purtroppo la attanagliano e soprattutto l’analisi dei problemi e delle soluzioni di questi problemi. Oggi viviamo un quadro politico nazionale in cui ogni giorno cambia il possibile governo; a nostro avviso è importante valorizzare un candidato sindaco che da cinque anni ha studiato ogni singolo atto del Comune, ha studiato il bilancio del comune, tutti gli appalti più grossi dove passano grandi flussi di denaro. Invito i cittadini a premiare coloro che si sono impegnati e hanno dimostrato di poter mettere in campo delle competenze, invece di premiare i soliti partiti. Per noi la gente non ne può più di questo tipo di politica e ha la necessità, che quotidianamente ci manifesta, di essere amministrata da persone per bene e competenti. La proposta di “Pisa nel cuore” va proprio in questa direzione. Siamo persone per bene, amiamo Pisa e in cinque anni abbiamo preparato un progetto di città che è completamente opposto a quella che è sotto gli occhi di tutti attualmente. Dateci fiducia e non sarete traditi.