Il nome del prossimo sindaco di Pisa è nelle mani di 10mila elettori. Ma chi sono? Quelli che al primo turno hanno tracciato la croce sui nomi di Raffaele Latrofa, Antonio Veronese, Gabriele Amore e Ciccio Auletta. Questi quattro candidati, infatti, complessivamente hanno ottenuto circa il 30% dei consensi. Chi, tra Michele Conti e Andrea Serfogli, riuscirà a pescare più voti da quell’ampio bacino, porterà a casa la fascia tricolore.

Le elezioni del 10 giugno si chiudono con un risultato ampiamente previsto: a Pisa si va al ballottaggio. Il candidato del centrodestra, Michele Conti, conquista il 33,36% dei voti, con la Lega, primo partito in città, a trainare tutta la coalizione con il 24,72%. Un risultato sorprendente, visto che cinque anni fa il Carroccio praticamente non esisteva (0,35%). Quasi sparita Forza Italia, che ottiene il 3, 59%. La seconda forza della coalizione di centrodestra è FdI-Noi adesso Pis@, con il 4,70%.

Tra i dieci candidati in corsa Andrea Serfogli è arrivato secondo con il 32,26%. Un risultato importante, tenuto conto del Pd in caduta libera. I democratici tutto sommato resistono rispetto al voto del 4 marzo, ottenendo il 23,62% (secondo partito) rispetto al 24,11% delle Politiche. Serfogli era sostenuto da quattro liste che, nel complesso, raccolgono il 9,35%.

Grande delusione per il Movimento 5 Stelle, con Gabriele Amore che si ferma al 9,90%. Alle Politiche i grillini avevano preso più del doppio, il 23,63%. Pesa la spaccatura tra i due Meet-up (che fino all’ultimo si sono dati battaglia sul candidato a sindaco da presentare, deciso poi a livello nazionale) e quasi sicuramente anche gli sviluppi politici a livello nazionale. L’elettorato M5S pisano non sembra aver gradito l’asse con la Lega.

Buona affermazione di Ciccio Auletta (Rifondazione comunista e Una città in Comune), che ottiene il 7,80% dei voti e la possibilità di dire la sua in vista del ballottaggio. Anche se non stringerà un accordo formale con Serfogli è possibile che questi elettori marcatamente di sinistra il 24 giugno scelgano di andare al mare anziché provare a ostacolare la destra?

Molto interessante anche il dato relativo a due candidati civici, Raffaele Latrofa (Pisa nel cuore), che ha preso il 6,63% dei voti, e Antonio Veronese (Patto Civico e Progetto Pisa), che ha raccolto il 6,16%. Complessivamente sono oltre 5100 voti. Il primo mesi fa aveva tentato di imporre la propria candidatura a sindaco per il centrodestra, ma era stato subito stoppato dai partiti della coalizione, soprattutto dalla Lega, che voleva Conti. Ora in cambio di un endorsement potrebbe contrattare una poltrona pesante (la carica di vice sindaco e una delega forte), oppure scegliere di vendicarsi sostenendo Serfogli. Ma il suo elettorato, più vicino al centrodestra, lo seguirebbe? Più centrista, invece, appare l’elettorato del candidato civico Veronese.

Del tutto marginali i consensi raccolti dagli altri candidati in corsa: Maria Chiara Zippel (sostenuta da cinque liste, 1,66%), Simonetta Ghezzani (Sinistra italiana, 1,40%), Verionica Marianelli (Psi, 0,54%) e Paolo Casole (Partito comunista, 0,27%).

La sfida del 24 giugno è più aperta che mai. Il centrosinistra si lecca le ferite ma è in grado di giocarsi la partita. Il centrodestra ha l’occasione del secolo. L’obiettivo, per tutti, è puntellare il proprio zoccolo duro e cercare di allargare i consensi verso un altro bacino di voti.

 

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