Le campagne elettorali, si sa, ingigantiscono i problemi o semplificano le soluzioni. È uno dei mali della politica e, più in generale, della democrazia. Pisa non è Calcutta e nemmeno la capitale di Gomorra. Così come non è New York o Parigi. È una piccola città di 90mila abitanti che si trova, ogni giorno, a dover gestire problemi per 120-130mila persone, tra studenti fuori sede, turisti e visitatori.
I problemi ci sono, è inutile nasconderlo e sono sotto gli occhi di tutti. Ma sono problemi che hanno anche altre città. Agitare le bacchette magiche, com’è stato fatto in campagna elettorale, è sbagliato e non risolve le situazioni difficili, che vanno affrontate con intelligenza e lungimiranza. Enormi sono le potenzialità di sviluppo della città. Se n’è parlato troppo poco. E ci dispiace molto.
Non sta certo a noi dirvi per chi votare. Ci permettiamo solo di rivolgervi un appello: scegliete con la testa. Sforzatevi di capire chi può, davvero, contribuire a migliorare la città nei prossimi 5-10 anni, perché il voto dei cittadini deve saper guardare lontano.
E se non l’avete ancora fatto, leggetevi le interviste che abbiamo rivolto ai due candidati sindaco prima del 10 giugno.