Avete presente i joystick, quegli aggeggi che si usano per giocare alla Playstation consentendoci di fare ogni genere di cose, più o meno spericolate o divertenti, semplicemente azionando una manopola o, in alcuni casi, muovendo ad arte i nostri pollici? Da qualche tempo vengono utilizzati anche per compiere vere manovre di guida, come ad esempio pilotare un drone o un robot antiterrorismo, e mille altre cose. Tra poco andranno in pensione, perché è già a livelli molto avanzati la guida attraverso la realtà virtuale, che utilizza i movimenti del corpo umano.
Vi piegate in avanti, abbassate la testa o il busto, andate all’indietro… tutto si traduce in movimenti (veri) effettuati dal drone che state pilotando. Ne parla la rivista scientifica Pnas (Proceedings of the National Academy of Sciences of the United States of America), soffermandosi sullo studio di alcuni scienziati dell’École Polytechnique Fédérale de Lausanne (Epfl), di cui fanno parte anche due italiani, Silvestro Micera e Fiorenzo Artoni, dell’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna.
I movimenti del corpo, più naturali e intuitivi, permettono di pilotare in molto molto più preciso rispetto al joystick. In più c’è un altro vantaggio: altre parti del corpo possono rimanere libere (mani, piedi, testa), permettendo di fare altre cose mentre si pilota il mezzo. “L’analisi dei dati – sottolinea Micera – ci ha permesso di sviluppare un approccio molto semplice e intuitivo, che potrebbe essere utile anche in altri contesti”.
Jenifer Miehlbradt, ricercatrice del Translational Neuroengineering Laboratory di Epfl, spiega che l’obiettivo “è progettare un metodo di controllo semplice da imparare e che permetta a chi lo utilizza di concentrarsi su aspetti più importanti, come per esempio le operazioni di soccorso”.
E siamo solo all’inizio, la scienza sta facendo enormi passi in avanti. Questi sistemi, che ora ci sembrano così incredibili, presto saranno la normalità, con possibilità di utilizzo che ora neanche possiamo immaginare.
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