Alcuni studiosi dell’Università di Pisa hanno condotto delle ricerche approfondite sulle ossa di Liutprando, re dei Longobardi. Ne parlerà un servizio di SuperQuark, in onda su Rai 1 mercoledì 25 luglio (in onda a partire dalle 21.25).

La divisione di Paleopatologia dell’Ateneo pisano si è specializzata in questo tipo di ricerche, anche su intere famiglie dinastiche, come gli Aragonesi di Napoli e i Medici di Firenze. Stavolta il team pisano, guidato dalla professoressa Valentina Giuffra e con la supervisione del professore Gino Fornaciari, si è recato a Pavia, nella Basilica di San Pietro in Ciel D’Oro, dove è custodita la tomba di Liutprando (690-744), re dei Longobardi. Legislatore, mecenate, valoroso guerriero e abile politico, portò il regno longobardo al suo massimo splendore.

Alcune scoperte fatte dagli scienziati: il sovrano era affetto da una infezione ossea (forse causata da una ferita) e si nutriva prevalentemente di carne. Ma c’è anche un mistero: nel loculo dove si trovano i resti gli studiosi hanno trovato anche le ossa anche di un’altra persona. Potrebbe trattarsi di suo padre, Ansprando, ma per la conferma servirà la prova del dna.

“Lo studio dello scheletro del sovrano ha comportato non poche difficoltà – rivela il professor Fornaciari – poiché le ossa sono molto frammentate e tuttavia è stato possibile verificare che la tibia sinistra era affetta da una grave infezione, un’osteomielite, probabilmente esito di una ferita”.

“Lo studio palenutrizionale basato sugli isotopi stabili del carbonio e dell’azoto ha accertato che la dieta del re era basata sul consumo di proteine terrestri, come era facile aspettarsi nel caso di personaggi di rango aristocratico, che mangiavano soprattutto carne – spiega Valentina Giuffra – ulteriori analisi sono in corso per ricostruire quanto più possibile lo stile di vita e lo stato di salute del sovrano”.

La tomba di Liuprando nella Basilica di San Pietro in Ciel D’Oro
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