Nata nel 1949 in una città che a fatica usciva dalle macerie della guerra, all’inizio era formata soprattutto da barbieri. Oggi con migliaia di piccole e medie imprese che, ogni giorno, creano lavoro e ricchezza, la CNA di Pisa è una delle spine dorsali dell’economia all’ombra della Torre. In questa chiacchierata con L’Arno.it il presidente Matteo Giusti ci parla delle numerose attività svolte dalla sua associazione, dalla consulenza ai corsi, dal credito all’export, fino ad iniziative come il “Giardino dei Sapori”, che ha posto in primo piano l’agroalimentare di qualità. Senza dimenticare le storiche battaglie contro la burocrazia e i problemi legati al fisco.

Com’è cambiata oggi la vostra realtà associativa?
La nostra è una realtà che raccoglie oltre 3000 piccole e medie imprese cui corrispondono circa 3500 soci e altrettanti pensionati. E certo è mutata anche la tipologia delle imprese rappresentate che oggi sono ben oltre l’ambito del solo artigianato come è logico che sia perché le esigenze delle imprese sono trasversali: burocrazia, fisco, azioni di lobby, rappresentanza nelle relazioni industriali. La nostra è una azione di rappresentanza a 360 gradi che si sviluppa con una visione moderna dei rapporti economici e sociali. Lo dico con una battuta: a noi piace molto veder risolti i problemi e meno fare polemiche o proclami. Perché quando ci si arriva, e a volte capita, significa che il problema rimane…

Quali servizi offrite alle imprese?
I servizi sono una componente essenziale dell’offerta associativa, che affiancano in modo strategico le azioni di natura sindacale e di rappresentanza. Per noi avere servizi qualificati e sempre aggiornati è un modo per avere competenze e esperienza nei vari campi di attività delle imprese. Si spazia dai servizi tradizionali di gestione del personale, alla contabilità e amministrazione, alla consulenza su aspetti delicatissimi come il rispetto della sicurezza per i lavoratori o delle normative e degli adempimenti in materia di ambiente, fino al credito ed alla consulenza per la ricerca di contributi ed agevolazioni, fino alla formazione, alle certificazioni, al supporto per la vendita di beni e servizi alla PA. Ma il valore aggiunto della consulenza che le imprese ricevono in CNA non si limita ad avere degli esperti sempre aggiornati sulle ultime novità, ma soprattutto che queste competenze si integrano fra loro e si completano reciprocamente. Da noi si trovano soluzioni e non solo informazioni.

Informazione agli imprenditori e valorizzazione delle realtà presenti sul territorio sono due aspetti fondamentali della Cna. Come portate avanti questi obiettivi?
Con l’ottica che abbiamo anticipato della integrazione fra i diversi livelli di competenze e specializzazioni. Specialisti in giro ce ne sono molti, ma un sistema integrato di consulenza, come il nostro è un unicum. I nostri iscritti attribuiscono una importanza decisiva al fatto di poter avere in anticipo informazioni su novità, scadenze, nuovi adempimenti e soprattutto che queste si possono completare fra loro e rendere organiche per attivare delle soluzioni e capire come è meglio reagire e organizzarsi. E questo è un aspetto che solo una grande associazione come CNA può garantire.

Uno dei settori dove siete attivi è l’organizzazione dei corsi. Dall’antincendio al primo soccorso, fino alla normativa Gdpr sul nuovo regolamento della privacy. Che tipo di risposta avete? 
Quella della formazione è uno dei molti ambiti che la nostra associazione presidia con professionalità e competenza. E’ chiaro che dare un supporto per la formazione obbligatoria come adempimento per le imprese ha presupposti diversi dalla formazione su novità normative che solitamente è più appannaggio della funzione sindacale di rappresentanza di categoria. Ma la base comune è il continuo aggiornamento e la qualità dei docenti che vengono individuati sia fra le figure interne che prescelti di volta in volta anche all’esterno sempre nell’ottica di massimizzare la serietà dell’offerta con la competitività dei prezzi.

Ci può dire qual è il settore più in salute nella provincia di Pisa?
Non c’è un settore in particolare che gode di maggiore salute rispetto agli altri. Farei un ragionamento diverso. Chi sta meglio oggi è chi nel tempo ha saputo organizzare la sua impresa per poter ampliare i propri mercati di sbocco. Si tratta soprattutto coloro che nel tempo hanno saputo migliorare la quota di export e si sono sganciati dalla stagnazione del mercato interno prima colpito dalla crisi ed oggi ancora non in perfetta salute pur con qualche dato in via di miglioramento. Un buon esempio in questo senso è certo il settore dell’agrolimentare di qualità e legato a valori territoriali, che noi abbiamo valorizzato molto e cercato di organizzare con eventi promozionali e con l’attività del consorzio Toscana Sapori oltre che con un supporto all’internazionalizzazione.

E quello più in crisi?
Mi dispiace doverlo riconoscere ma è quello delle Costruzioni. Ci sono vari fattori che hanno aggravato una situazione che ha portato alla scomparsa di tante aziende e tanta professionalità dal 2008 ad oggi. Politiche che non esitiamo a definire scellerate nel mercato degli appalti, burocrazia opprimente e blocco del mercato interno. Hanno retto solo le imprese che si sono specializzate nelle ristrutturazioni e nel recupero, ma certo non hanno potuto fermare l’emorragia di posti di lavoro e fatturati. E ancora oggi i segnali positivi, sono inferiori a quelli negativi….

C’è un evento, fra gli ultimi realizzati, che più le ha dato soddisfazione?
Sono quelli legati al settore Alimentare: da Banchi di Gusto che ha aperto la strada al Giardino dei Sapori a Pisa, che hanno avuto un grosso riscontro di pubblico, di consensi degli operatori e non solo e last but not least, che hanno visto fatturati in crescita.

Avete qualche novità in arrivo per i prossimi mesi?
La nostra è una associazione a trazione sindacale, e daremo battaglia su tutti i fronti a partire dalla lotta ai molti, troppi abusivismi e illegalità che soffocano le imprese regolari in una morsa insopportabile, con il nostro stile sobrio ma tenace e che punta ai risultati. Cercheremo sinergie, alleanze fra i nostri comparti per trovare soluzioni nuove a problemi nuovi a partire dal presidio delle frontiere aperte dalle nuove tecnologie, o se si preferisce al cosiddetto ambito di impresa 4.0 con la creazione dei CNA HUB 4.0 ovvero la risposta di CNA alla sfida dell’innovazione per le piccole e medie imprese.

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