Per trasferire in Marocco i proventi dello spaccio di droga un gruppo di malviventi utilizzava due “banche abusive”, i cui sportelli erano attivi  in due agenzie di viaggio per immigrati e una macelleria di Firenze. Tra il 2017 e il 2018 sarebbero stati trasferiti almeno 5 milioni di euro. Nell’ambito dell’operazione “Nemesi”, che ha coinvolto oltre 130 militari, la Guardia di Finanza ha arrestato nove persone. Perquisizioni effettuate nelle province di Firenze, Brescia, Massa Carrara e Lucca. Gli arrestati apparterrebbero a due gruppi criminali, specializzati nell’esercizio abusivo dell’attività finanziaria e riciclaggio di denaro.

Il denaro veniva trasferito utilizzando WhatsApp per comunicare: era sufficiente inviare l’immagine di un’attestazione della somma di denaro che doveva essere trasferita al beneficiario in Marocco e i funzionari delle “filiali” abusive nordafricane provvedevano a consegnare i soldi al destinatario del posto.

Il denaro era frutto di attività illecita, in modo particolare si trattava di spaccio di stupefacenti. Le indagini, svolte dal Gruppo tutela mercato capitali del Nucleo di Polizia economico finanziaria di Firenze, sono partite dall’analisi di flussi finanziari per approfondire numerose segnalazioni di operazioni sospette nei confronti di cittadini marocchini; è stata accertata l’esistenza di due gruppi organizzati, che si raccoglievano e trasferivano il denaro dall’Italia al Marocco.

Complessivamente sono 23 le persone che risultano indagate, residenti, oltre che a Firenze, nei comuni di Fucecchio, Sesto Fiorentino, Signa, Figline Valdarno, San Casciano Val di Pesa, Massarosa (Lucca), Massa e Desenzano del Garda (Brescia).

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