Il presidente della Toscana, Enrico Rossi, ha informato i consiglieri regionali che dopo l’incendio che a settembre ha devastato il Monte Serra (Pisa) è arrivata la doccia fredda: “Una lettera (dal governo, ndr) in cui ci dicono che non ci è stato riconosciuto alcunché”. Nella missiva si legge che “l’evento non ha determinato condizioni tali da giustificare l’adozione di misure che trascendono le capacità operative e finanziarie degli enti competenti in via straordinaria. In particolare, l’incendio non risulta abbia coinvolto in modo significativo le strutture e le infrastrutture presenti nell’area percorsa dal fuoco. Peraltro, i centri abitati sono stati lambiti dalle fiamme e gli interventi di riduzione del rischio residuo sono connessi direttamente al recupero forestale delle aree interessate”.

Doccia fredda, come dicevamo. Rossi non ci sta: “Il punto non è nemmeno non aver visto riconosciuto il danno; il punto sono state le dichiarazioni e le passerelle che abbiamo visto in quell’occasione. Mi auguro che questa volta si possa ottenere un riconoscimento adeguato: abbiamo avuto danni quanto la Lombardia e l’Emilia-Romagna e chiediamo un trattamento equo anche per la Toscana”.

Il presidente della Regione ha aggiunto che differente è la questione che riguarda i danni all’agricoltura, per i quali si chiede lo stato di calamità naturale al Ministero dell’agricoltura. In tal senso la Toscana ha già aperto una pagina sul sito di Artea dove tutti gli imprenditori agricoli che hanno subito danni potranno chiedere il rimborso. Esiste un fondo europeo che la Regione ha concertato insieme al precedente Governo e che l’Europa ha messo a disposizione degli agricoltori in caso di calamità.

La replica del ministro Centinaio

“Il governatore Rossi oltre a essere scorretto, dovrebbe iniziare ad essere più chiaro con se stesso – scrive in una nota  il ministro delle Politiche agricole Gian Marco Centinaio -. Non è accettabile che dichiari che il Governo non sta facendo niente per l’incendio nel pisano. O è in malafede o è semplicemente alla ricerca di una sterile polemica politica per avere il suo momento di visibilità e tentare di addossare su altri sue specifiche responsabilità. Enrico Rossi – sottolinea il ministro – non può non sapere, infatti, che i tecnici del Mipaaft stanno lavorando da settimane con la Regione Toscana per trovare una soluzione a un grave problema in cui le schermaglie politiche non dovrebbero entrare. Non si fa politica sulla pelle degli agricoltori e di quanti sono stati danneggiati da un incendio di proporzioni devastanti come è stato quello del Monte Serra. Se ritiene di non aver bisogno del lavoro del ministero delle Politiche agricole, può benissimo provare a risolvere la situazione da solo, magari provando a bussare alla porta dei suoi compagni di partito che ci risulta, nella sua regione, siano sempre più in difficoltà e in calo di consensi”.

Esplode la rabbia del Pd

”Adesso è ufficiale: il governo non ha inserito nessuna risorsa nella Legge di Bilancio per i territori colpiti dall’incendio del Monte Serra in provincia di Pisa”, dichiara la deputata del Pd Lucia Ciampi. “Lega e M5S stanno illudendo da mesi i cittadini e le imprese devastate dalle fiamme ma non hanno avuto nessuna vergogna ad approvare nel Decreto Emergenze il condono edilizio per Ischia. Gli unici finanziamenti stanziati fino ad oggi sono stati assicurati dalla Regione Toscana. Come abbiamo già fatto per il Decreto Emergenze ripresenteremo anche alla Legge di Bilancio emendamenti per risarcire i primi danni alle aziende ed ai privati e per contrastare il dissesto idrogeologico nella zona del Monte Serra – aggiunge Ciampi -. Ai giovani politicanti del territorio, soprattutto della Lega, che in queste settimane hanno continuato ad inventare scuse sui mancati risarcimenti, chiedo almeno un sussulto di orgoglio per cercare di convincere governo e maggioranza a dare risposte concrete ai cittadini ed alle imprese danneggiate”.

Molto duro anche il commento di Antonio Mazzeo, consigliere regionale del Pd in Toscana. “È una notizia inaccettabile e l’ennesima vergogna di un esecutivo tanto impegnato a farsi i selfie quanto incapace di dare risposte concrete ai problemi veri dei nostri territori. Il ministro Centinaio, i parlamentari e i sindaci della Lega fecero gli offesi quando dissi che non servivano le passerelle ma risposte concrete. Ci vuole un bel coraggio! – continua Mazzeo -. Ad essere offesi, da loro, sono i cittadini, le imprese, gli agricoltori e gli allevatori dei Comuni del Monte Pisano che nel devastante incendio hanno perso tutto! Tutto! Adesso che avete negato le risorse che avevate promesso al territorio non avete più niente da dire? Nessun’altra fotografia o selfie da scattarvi? Vergognatevi!” “Noi continueremo a stare dalla parte di tutti i cittadini e delle imprese che avete tradito e di tutti quei sindaci, a partire da Massimiliano Ghimenti, che davvero hanno saputo rappresentare il sostegno e la vicinanza alle loro comunità così drammaticamente sconvolte da quello che è accaduto”, conclude Mazzeo.

Il sindaco di Calci (uno dei paesi più colpiti), Massimiliano Ghimenti, si sfoga così su Facebook: “È ufficiale, per la Presidenza del Consiglio dei ministri-Dipartimento protezione civile nazionale, non c’è stata e non c’è emergenza nazionale. Il rischio che abbiamo sulla testa non riguarda quindi il Governo. Una sola parola: vergogna!”. E come riporta il Tirreno aggiunge: “Questa decisione significa che il Governo ritiene i cittadini calcesani di serie B. Quello che è accaduto, ovvero oltre 1300 ettari di vegetazione andati in fumo oltre che a case e aziende distrutte o seriamente danneggiate, non è un problema locale ma assume una rilevanza che va oltre i confini comunali”.

L’onorevole Ziello rassicura i pisani

“Cari abitanti del lungomonte pisano e della provincia di Pisa, in generale, voglio fare chiarezza sulla questione dell’incendio avvenuto sui nostri monti. La gravità di quanto accaduto sul Monte Serra, nelle settimane scorse, non giustifica assolutamente né polemiche politiche sterili né tantomeno strumentalizzazioni, tese ad avviare la campagna elettorale di qualche amministratore che non ha mai visto le luci dei riflettori, per propri meriti politici personali, ma soltanto grazie alla devastazione che qualche criminale ha causato al nostro Monte.

Noi della Lega abbiamo fortemente a cuore l’ambiente e ci siamo fatti carico – direttamente – della sventura che ha colpito e danneggiato i tantissimi abitanti della zona ed è proprio per questo che confermiamo che abbiamo individuato, in questo momento di grande emergenza per tutto il Paese, con la Direzione Generale per la Salvaguardia del Territorio e delle Acque e l’Autorità di Bacino distrettuale dell’Appennino Centrale, le risorse necessarie per la realizzazione di interventi concreti ed efficaci che possano restituire l’originaria bellezza alla nostra amata montagna.

Le risorse al Ministero dell’Ambiente, tra quelle dell’ex unità di missione e le nuove che arriveranno con la legge di bilancio, grazie all’interessamento del Sottosegretario Vannia Gava, ci sono e non vediamo l’ora di poterle spendere, ma per farlo occorre che la Regione Toscana presenti dei progetti per il contrasto al rischio idrogeologico.

Una volta presentata la lista degli interventi sarà possibile stipulare un relativo accordo tra Regione e Ministero con cui poter far transitare le risorse da Roma ai territori pisani, pertanto il Presidente Rossi, al posto di polemizzare inutilmente con i nostri ministri, faccia fare ai tecnici questa lista di opere e la presenti al più presto al Ministero perché aspettano solo lui.

Inoltre, a breve, verrà approvata una risoluzione in Commissione Agricoltura che porta la mia firma, nella quale si impegna il Governo ad intraprendere opportune iniziative per rendere immediatamente disponibili le risorse destinate al ripristino del potenziale produttivo definitivamente compromesso a causa dell’incendio e a tutelare, nel suo sviluppo, la secolare e tradizionale produzione agricola dei Monti Pisani, nonché risorsa naturale e rurale qualitativamente elevata del territorio toscano e fiore all’occhiello della produzione olivicola italiana.

Pertanto, chi ha invocato la vergogna, camuffando la realtà, ben presto dovrà chiedere scusa e cospargersi il capo di cenere. Il nostro territorio prima di tutto”.

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