In un ristorante di Boston una cameriera con una punta di orgoglio mi propose dell’acqua “Pelegrino”. Disse proprio così, con una sola elle e omettendo il “San”. Del resto sull’etichetta c’è scritto S. Pellegrino. Forse aveva confuso quella esse puntata con un normalissimo nome. Poco importante. L’acqua gasata per eccellenza, in quel locale, era l’italiana “San Pellegrino”, e se uno avesse voluto bere liscio (still water), ti veniva portata la “Panna”. Pensai di essere in Italia. Poi mi accorsi che quelle etichette erano molto diffuse anche in altri ristoranti degli States. Potenza del made in Italy? Non solo. Dal 1999, infatti, San Pellegrino è stata assorbita dal gruppo Nestlè.

Qualche giorno fa San Pellegrino ha annunciato un importante investimento sul marchio Acqua Panna: 70 milioni di euro stanziati nei prossimi 3 anni per fare di Acqua Panna la “premium still water” del gruppo Nestlè nel mondo. Il progetto prevede il rifacimento architettonico dell’impianto di imbottigliamento di Scarperia e San Piero, alle pendici del passo della Futa, l’incremento di efficienza del sito produttivo e un forte investimento in comunicazione per fare da volano a un ulteriore sviluppo del brand sui mercati internazionali. Pronta anche una nuova etichetta, con una più marcata sottolineatura del logo, il giglio, la data di origine (1564) e la scritta Toscana, vero e proprio brand di qualità a livello di marketing.

La fonte dell’acqua Panna è nel Comune di Scarperia e San Piero, a 35 km da Firenze. Lo stabilimento prende il nome dalla Villa Panna, un’antica riserva di caccia dei Medici. Immersa in una bella riserva naturale di 1 300 ettari, poco lontana dalle sorgenti, la villa oggi è la sede storica degli stabilimenti dell’Acqua Panna.

“Vogliamo rendere lo stabilimento di Scarperia e San Piero ancora più performante – ha detto Federico Sarzi Braga, presidente e amministratore delegato del Gruppo Sanpellegrino – per sostenere il business nei prossimi anni e dare uno slancio ancora più forte all’internazionalizzazione di Acqua Panna, un brand che ha superato i 300 milioni di bottiglie vendute nel mondo e ha registrato una crescita esponenziale a volume del 25%, negli ultimi 5 anni. Con questo investimento intendiamo incrementare la produzione per entrare in nuovi mercati e ampliare il bacino di distribuzione negli Stati Uniti, negli Emirati Arabi, in Russia e nei 120 Paesi nei quali siamo attualmente presenti”.

“Desidero esprimere al Gruppo Sanpellegrino la soddisfazione della Regione Toscana per l’importante investimento annunciato oggi, che contribuirà a sostenere lo sviluppo del nostro territorio e a valorizzare ancora di più il made in Tuscany a livello internazionale, attraverso una risorsa che sgorga e viene imbottigliata nella nostra regione – ha dichiarato Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana -. Ringrazio tutte le persone che con il loro lavoro e la loro dedizione contribuiscono ogni giorno a portare un prodotto della nostra Toscana sulle tavole di tutto il mondo”.

Con una crescita del 13% nel 2017, Acqua Panna ha contribuito a trainare l’export del gruppo anche lo scorso anno. Sanpellegrino ha chiuso il 2017 con un fatturato di 895 milioni di euro e, grazie alle acque minerali ma anche alle bibite a marchio Sanpellegrino, il suo giro d’affari è cresciuto con incrementi del 7,8% in Europa e del 14,8% in America Latina.

 

 

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