Cambiamenti in vista per l’assegnazione delle case popolari. Una nuova legge della Regione Toscana dovrebbe cambiare i requisiti per l’accesso alle case di edilizia pubblica. C’è già chi parla di “svolta leghista”, all’insegna dello slogan “prima gli italiani”, ma il Pd giura che non è così: “Piuttosto è prima i toscani”, dice il consigliere regionale Stefano Scaramelli (Pd), “ma per noi i toscani sono tutti, anche un ragazzo straniero che lavora e abita qui da anni ed ha un legame con il territorio. Noi non siamo la Lega. Ma questa riforma introduce un concetto: accanto ai diritti serve ottemperare anche ai dei doveri”. Di sicuro è una svolta. Bisognerà vedere se il testo riuscirà a passare, così com’è stato predisposto, oppure la minoranza Pd e l’Mdp decideranno di mettersi di traverso.
Ma cosa prevede la riforma? Vantaggi in graduatoria per chi è residente da più tempo in Toscana (2 punti se da 10 anni, 3 per 15 anni, 4 per 20), corsi obbligatori di educazione civica, punti per chi è costretto a spendere più della metà del reddito per pagare l’affitto, per i disoccupati con famiglie numerose. Previsti anche “premi” alle famiglie di fatto e per quelle che da più tempo si trovano in lista d’attesa. Pugno duro per chi delinque: via dalle liste di attesa chi subisce condanne, anche in primo grado, per reati non colposi con pene superiori a cinque anni.
Il deputato della Lega Edoardo Ziello fa subito ironia: “Non lo diciamo troppo forte, altrimenti qualcuno si stizzisce e magari fa marcia indietro, ma prendiamo atto con particolare soddisfazione che anche il Pd toscano la pensi come noi sui criteri di assegnazione dei punteggi per le graduatorie delle case popolari”.
“La proposta di legge regionale a firma Pd che premia – giustamente – chi risiede in Toscana da più anni dimostra per l’ennesima volta – sottolinea Ziello – che le politiche sociali di Salvini vanno nella direzione giusta. In pratica, il Partito democratico toscano sta provando a fare ciò che io stesso ho introdotto già da anni, nel Comune di Cascina, su tutti i bandi del sociale, ovvero punteggi progressivi e proporzionali a quanti anni si risiede nel territorio italiano. Un copia incolla di cui siamo ben lieti e di cui rivendichiamo comunque la paternità, pur senza egoismi. Anzi, sono sin d’ora a disposizione della Giunta Rossi per fornire ogni dettaglio e consiglio utile sulle procedure da seguire affinché questa loro proposta diventi non solo legge sulla carta, ma anche una misura efficace ed operativa nella pratica. Non c’è un solo minuto da perdere, ci sono un sacco di persone che attendono civilmente di vedersi riconosciuti i propri diritti e di avere un tetto”.