Quei ragazzini ce la mettono tutta per primeggiare. Schemi provati e riprovati, tiri da due e, quando si riesce, qualche bomba da tre, tante corse in su e giù per il campo. L’obiettivo è vincere, cosa sacrosanta in tutti gli sport, basket compreso. A un certo punto uno dei giocatori, stufo di una marcatura troppo stretta, si sbraccia per liberarsi dalla morsa, e involontariamente colpisce al volto l’avversario, provocandogli una piccola ferita. Da quel momento per lui è finita: lo insultano senza soste, vanno a cercarlo pure nello spogliatoio gridandogli “devi morire!”. Scene di violenza inaudita, purtroppo già viste altre volte nel calcio giovanile. Stavolta siamo nel basket, ma poco cambia. Questo grave episodio si è verificato a Firenze tra due squadre under 16. La cosa ancor più vergognosa è che sono stati gli adulti i più facinorosi.
Tornato a casa il ragazzo si è sfogato con un post su Facebook: “Genitori, non vi vergognate? Mia mamma non verrà più a vedermi, io sono orgoglioso dei miei genitori, sicuri che i vostri figli ogni tanto non si vergognino di voi?”.
Nello sport gli scontri di gioco possono capitare, comprese le reazioni poco composte e i nervosismi, sia in campo che fuori. L’importante è che dopo la partita tutto finisca e che siano i giocatori a gestire la situazione. Le interferenze dei genitori, ancor peggio se con offese e minacce, sono la cosa peggiore che possa accadere.
“Al termine della partita mio nipote era sconvolto – racconta il nonno del ragazzo – e aggiungo anche pieno di lividi per tutti i contatti che subisce durante le partite, essendo il più forte della squadra. È per questo che ha scritto quel messaggio sui social, per denunciare cose che non dovrebbero mai accadere e delle quali tutti devono essere a conoscenza. Per il bene dei giovani e dello sport”.
Qualche giorno fa un altro grave episodio di violenza si è verificato nel calcio giovanile, allo stadio comunale di San Giuliano Terme (Pisa). Al termine della gara Allievi under 17 tra il San Giuliano e il Sextum Bientina (1-1) il ds del settore giovanile di un’altra squadra, il Cascina, è stato aggredito e minacciato, poi anche spintonato e picchiato. La sua colpa? Essere presente in tribuna per “spiare” (San Giuliano e Cascina erano divise da un solo punto in classifica). Una vera e propria follia che, anche in questo caso, ha visto coinvolte persone adulte.