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Mostro di Firenze, spunta un altro proiettile

- Cronaca
3 Dicembre 2018

Dopo 33 anni spunta un altro proiettile legato alla vicenda del Mostro di Firenze. Si trovava in un cuscino all’interno della tenda dei due francesi uccisi nel 1985, nella campagna di San Casciano Val di Pesa (località Scopeti), Nadine Mauriot e Jean Michel Kraveichvili (nella foto). Il loro fu l’ultimo delitto attribuito al Mostro. Si tratterebbe di un colpo andato a vuoto, mancando i corpi delle due vittime. Ora si attendono gli esami balistici per capire se la pistola che ha sparato sia la stessa o se ce ne fosse un’altra. E si cercano altre eventuali tracce organiche che potrebbero risultare utili all’inchiesta.

Ma come è stato trovato il proiettile? Nel corso dei rilievi voluti dalla Procura di Firenze nell’inchiesta, coordinata dal pm Luca Turco, che vede indagati l’ex legionario Giampiero Vigilanti, 88 anni, insieme al medico Francesco Caccamo, 87enne. Secondo quanto ricostruito, si tratterebbe di un colpo andato a vuoto. Proprio per questo motivo l’ogiva non presenterebbe frammentazioni o deformazioni. Le rigature potrebbero far risalire all’identità dell’arma: la Beretta calibro 22, mai ritrovata, oppure una seconda pistola. L’ipotesi della “seconda arma” non è mai stata del tutto scartata dagli inquirenti, poiché in nessuno degli otto duplici delitti del mostro di Firenze c’è corrispondenza tra bossoli e proiettili.

Il contadino Pietro Pacciani (nella foto sotto) fu condannato in primo grado a più ergastoli per 7 degli 8 duplici omicidi del Mostro di Firenze. Successivamente assolto in appello, morì prima di essere sottoposto a un nuovo processo di appello, da celebrarsi a seguito dell’annullamento nel 1996 della sentenza di assoluzione da parte della Cassazione. Per gli ultimi quattro duplici delitti seriali avvenuti nel Fiorentino vennero condannati, come complici di Pacciani, Mario Vanni e Giancarlo Lotti, divenuti tristemente noti come “compagni di merende” per un’espressione usata durante il processo, entrambi poi deceduti.

Ci sono ancora tanti misteri legati agli omicidi del Mostro. Tante stranezze che hanno fatto pensare a un “livello più alto” rispetto ai meri esecutori dei delitti, presunti mandanti che avrebbero “ordinato” le uccisioni, con tanto di reperti macabri da farsi consegnare per chissà quali riti satanici o esoterici da compiere. Magia nera, occultismo e tanti, troppi misteri. Una persona è stata accusata e processata come possibile mandante. Era un farmacista. Ma fu assolto in quanto “il fatto non sussiste”. I misteri sono rimasti. Ed è incredibile che, dopo 33 anni, sia spuntato dal nulla un proiettile. Magari non aggiungerà nulla di nuovo alla vicenda, ma ci induce a riflettere.

Foto: Wikipedia

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