Carlo Pedretti è stato il più grande studioso di Leonardo da Vinci dell’ultimo secolo. Storico dell’arte, autore di oltre 50 libri e cinquecento tra saggi e articoli, si è spento a 90 anni a Lamporecchio (Pistoia), il 5 gennaio 2018. La sua prima grande intuizione, che lo mise in luce a livello internazionale, fu la scoperta che numerosi disegni di teste di Leonardo, conservati alla Royal Library a Windsor, erano frammenti ritagliati dalle pagine del Codice Atlantico.

In vista del cinquecentenario della morte di Leonardo, il patrimonio di Carlo Pedretti è raccolto in una Fondazione, con una nuova sede a Vinci, nella villa Baronti-Pezzatini, A finanziare la ristrutturazione sono stati alcuni sponsor russi. La Fondazione, presieduta dalla vedova, Rossana Pedretti, e diretta da Annalisa Perissa Torrini, si propone di valorizzare il patrimonio raccolto da Pedretti nella sua lunga vita, come centro di ricerca, studio, mostre, eventi e pubblicazioni.

La villa di tre piani che ospita la Fondazione è molto bella, con affreschi e decorazioni di pregio. Al piano terra c’è un grande muro multimediale che si può toccare e sfogliare come un libro per ottenere informazioni su Leonardo. Tra le curiosità: uno speciale cannocchiale-specchio permette di leggere i testi del genio, come noto scritti da destra a sinistra; una telecamera riprende i visitatori e riproduce i loro volti sotto forma di schizzo in stile leonardesco (che si può acquistare all’uscita come souvenir). Ampio spazio, ovviamente, alle testimonianze di Pedretti. In futuro a Vinci arriverà anche la preziosa biblioteca di Pedretti e il suo archivio, con le moltissime lettere di studiosi di tutto il mondo con cui scambiava idee e informazioni, nonché i disegni realizzati dallo storico dell’arte, foto, riviste e giornali.

Nonostante la sua vasta cultura Pedretti amava definirsi “servo dei servi di Leonardo”, quasi a voler mettere le mani avanti di fronte alla grandezza del genio.

La prima mostra allestita dalla Fondazione è sulle incisioni dell’artista boemo Wenceslaus Hollar (1607-1667), tratte dai disegni originali di Leonardo. Si possono ammirare caricature, volti umani di ogni specie, alcuni deformi ed estremamente brutti. Un altro lato, forse poco noto, di Leonardo: il gusto arguto per la caricatura. Inoltre si possono ammirare due disegni a mano di Leonardo, prestati dalla Biblioteca Ambrosiana di Milano. C’è tanto ( e ci sarà ancora tanto) da vedere a Vinci.

La mostra ha il patrocinio del Comitato nazionale per il cinquecentenario della morte di Leonardo e rientra a pieno titolo nelle celebrazioni nazionali dedicate al genio di Vinci.

 

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