L’hanno preso, anche se bisogna usare tutte le cautele del caso, perché per ora si tratta solo di un sospettato. L’uomo che avrebbe appiccato le fiamme nel settembre scorso sul versante pisano del Monte Serra è stato sottoposto a fermo. L’incendio, come ricorderete, devastò i Monti pisani distruggendo circa 1.500 ettari di boschi e oliveti e alcune case, con danni ingenti per la natura e la popolazione. Il piromane sarebbe Giacomo Franceschi, 37 anni di Calci (Pisa), volontario della protezione civile nel locale gruppo antincendio.
L’indagine è stata coordinata dal procuratore capo Alessandro Crini, seguendo varie piste. Individuate alcune persone “sospette”, sono scattate le intercettazioni per cercare di individuare uno o più elementi utili all’inchiesta. Controllati anche i segnali dei telefoni cellulari, per verificare se, nelle ore “calde”, si siano agganciati o meno ai ripetitori vicini al Serra. Da tutti questi elementi, unitamente ad un’azione investigativa tradizionale (verificando le segnalazioni ricevute), si è arrivati al fermo di stamani, su cui per il momento vi è il massimo riserbo.
L’incendio, divampato la sera del 24 settembre, andò avanti per giorni e fu spento solo nei primi giorni di ottobre, con un notevole dispiego di uomini e di mezzi.
Nei prossimi giorni si terrà l’interrogatorio in sede di convalida del fermo. Il pm della procura di Pisa, Flavia Alemi, e i carabinieri del nucleo investigativo cercheranno di fare piena luce sulla vicenda, a partire dal movente. Secondo una prima ipotesi formulata dagli investigatori Franceschi avrebbe agito per far partire la macchina dei soccorsi. Il fortissimo vento di quella serata potrebbe aver peggiorato le cose, oltre le sue previsioni, facendogli sfuggire di mano la situazione. Dopo lo scoppio dell’incendio Franceschi partecipò attivamente alle operazioni di spegnimento. Ed è proprio questo dettaglio, oltre al fatto che si tratti di una persona del posto, che lascia sgomenti i cittadini di Calci. “Com’è possibile?”, dicono alcuni. Nel paese si conoscono tutti ed è difficile trovare qualcuno che abbia voglia di commentare. Qualcuno coltiva la speranza che si tratti di un clamoroso errore giudiziario e che il fermato sia al più presto scagionato da ogni accusa. Altri, invece, scrutando i monti bruciacchiati, si lasciano sfuggire questo commento: “Ha rovinato il buon nome dei volontari (del servizio antincendi, ndr) che si fanno in quattro per il bene di tutti”.
Franceschi: “Io non c’entro nulla”
Davanti al pm il calcesano ha affermato la propria innocenza: “Io con l’incendio del Monte Serra non c’entro – ha detto Franceschi secondo quanto riferito dal suo avvocato, Sandro Orrù -. Quella sera ero lì per controllare che tutto fosse a posto, dopo la diramazione dell’allerta meteo per il vento forte”. Secondo quanto riferito dal legale la procura non ha spiegato quali siano gli indizi in proprio possesso, grazie ai quali, dopo l’interrogatorio, ha fatto scattare il fermo.
(Notizia in aggiornamento).
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