Si aggrava la posizione di Giacomo Franceschi, il volontario della protezione civile di Calci sospettato di aver appiccato il fuoco sui Monti pisani. Il procuratore capo di Pisa, Alessandro Crini, in conferenza stampa ha detto che “il racconto del Franceschi è quanto meno ammissivo di un fatto colposo”. Crini ha parlato di “grave quadro indiziario”, da cui emergerebbe quanto meno “un atto colposo da parte di Franceschi”, anche se la procura resta convinta di un atto doloso. Sono diversi gli indizi raccolti dai carabinieri. A partire dal fatto che l’uomo non aveva mai fatto presente di essere stato sul Monte Serra poco prima dello scoppio dell’incendio, come emerso dall’analisi dei tabulati telefonici che rilevano come il suo apparecchio sia stato agganciato alla cella telefonica di zona. Dopo l’arresto, invece, ha ammesso quella circostanza, spiegando di essere andato a fare dei controlli in relazione all’allerta maltempo diramata per il forte vento, in una zona che poche settimane prima era stata da un incendio.
Soffermandosi su quella sera Franceschi ha poi raccontato di aver utilizzato un accendino per bruciare dei fili che spuntavano dalle cuciture della sua giacca tecnica, e uno scontrino che poi sarebbe caduto per terra, forse ancora in fiamme, senza rendersi conto – forse per un problema di salute – dell’estrema pericolosità del proprio comportamento. Entrando in carcere, come riferito dal procuratore, Franceschi avrebbe detto di non essere fumatore e che dopo aver partecipato allo spegnimento dell’incendio si sarebbe disfatto dell’accendino utilizzato quella sera.
Gli inquirenti avrebbero poi rilevato alcune stranezze sulla strada fatta in auto da Franceschi per salire sul Serra, avendone scelta una inconsueta e dissestata (al punto che danneggiò l’auto) e pure per scendere giù al ritorno, anche in questo caso inusuale e tortuosa. “Tornato a casa – prosegue Crini – è trascorsa circa mezz’ora prima che telefonasse per dare l’allarme e, sebbene consapevole della negligenza commessa, non pensò che quei bagliori sul monte potessero essere un incendio anziché i fari di una macchina”.
Foto: in alto il Monte Serra prima dell’incendio che lo ha devastato (Wikipedia). Sopra Giacomo Franceschi