Nate per riportare un po’ di ordine nelle città, specie nelle zone centrali, le ordinanze anti bivacco limitano le libertà personali, anche se sono adottate per un più ampio interesse generale: migliorare la vivibilità e la sicurezza nelle nostre strade e piazze. Ce ne sono di vario tipo e non riguardano solo le giunte di centrodestra. Basti pensare, ad esempio, al Comune di Firenze, dove in certe zone è stato vietato di consumare panini per strada. Da poco scaduta, l’ordinanza che riguarda il consumo di cibo al di fuori dei luoghi preposti dovrebbe essere reintrodotta in primavera, come ha spiegato il sindaco Dario Nardella: “Siamo soddisfatti dei risultati raggiunti nel contrasto ai bivacchi e al degrado urbano, quindi siamo pronti a replicare. Probabilmente si tratterà un’ordinanza unica, orientativamente a marzo, con la ripresa della bella stagione e del caldo”.
L’ordinanza “anti-panino” prevedeva sanzioni salate, da 150 a 500 euro, a chiunque si fosse fermato a mangiare non solo seduto ma anche in piedi, in alcune vie del centro. La situazione in effetti, era diventata difficile da sostenere in alcune strade, ad esempio in via de’ Neri, dove le focacce di un locale erano così gettonate da richiamare ogni giorno centinaia di persone, con grosse difficoltà per la viabilità e gli altri commercianti. L’alternativa: andare a cercare un posto dove poter sostare e consumare il pasto in santa pace (e senza disturbare nessuno). Ovviamente anche ripulendo e gettando i rifiuti nei cestini dell’immondizia, cosa che purtroppo non tutti fanno.
Un’altra ordinanza fiorentina, denominata “Piazze vivibili“, individuava alcune zone (non solo in centro) dove stazionavano gruppi di persone per consumare alcolici e, in certi casi, persino sostanze stupefacenti. In questi luoghi, appositamente indicati, si vietava di creare assembramenti con detenzione e consumo di bevande e di alimenti; stazionare sulle panchine, creare giacigli o detenere bevande alcoliche in stato di ebbrezza; chiedere o trattare l’offerta di sostanza stupefacente.
L’esempio di Firenze alcuni mesi fa è stato seguito anche da Pisa, con la giunta guidata da Michele Conti (Lega) che ha varato tre ordinanze per contrastare degrado, “malamovida” e bivacchi in centro storico, oltre agli insediamenti abusivi in tutto il territorio comunale. Tra i divieti introdotti anche quello di sedersi, sdraiarsi o dormire sul suolo pubblico, sui gradini di edifici pubblici e privati, di monumenti e luoghi di culto, negli spazi verdi (non nelle aree di pertinenza dei pubblici esercizi); sdraiarsi o dormire sulle panchine; mangiare e bere occupando con alimenti, contenitori, sacchi, carte o altro il suolo pubblico, i gradini di edifici pubblici e privati, di monumenti o luoghi di culto.
Non possiamo vivere nell’anarchia, dove ognuno fa ciò che gli pare e non risponde ad alcuna regola. Il motivo è semplice: questa apparente libertà crea solo il caos e fa vivere peggio tutti quanti. Bisogna garantire un minimo di decoro alle nostre città, e visto che molti se ne approfittano, fregandosene del buon senso e della civiltà, alcune regole e limitazioni sono necessarie. Però da qui a vietare persino di mangiarsi un panino in piedi ce ne corre…