– Andrea Cosimi –
In fase di smaltimento l’amarezza dei due punti persi con il Siena emergono una serie di considerazioni a dieci giorni dalla chiusura del mercato di gennaio e a tre mesi e mezzo dalla fine della stagione regolare.
Nel reparto arretrato è evidente che l’arrivo di Benedetti rischia di non bastare. Nell’ipotesi della difesa a quattro (auspicabile) occorrerebbe l’arrivo di un terzino destro di comprovata esperienza per evitare che si ripetano situazioni come quelle che hanno permesso al Siena di andare incredibilmente in vantaggio.
Davanti forse sarebbe opportuno rivedere l’impiego di Moscardelli, in termini di minutaggio innanzi tutto ma anche non richiedendogli di tornare a metà campo a prendersi i palloni né tanto meno a difendere sui calci d’angolo avversari.
Certo la classifica, a diciotto giornate dalla fine, ci vede lontani dalla vetta otto punti (e la Pro Vercelli deve recuperare due partite, una proprio contro di noi..) e preceduti da squadre di spessore tra cui quell’Entella che di partite ne deve ancora recuperare ben cinque.
Peraltro io non ho mai pensato che il Pisa potesse arrivare primo, la rosa attuale andava concepita questa estate, ma credo che se la Società completerà il buon operato di gennaio con l’arrivo del terzino destro sopra citato ai playoff diremo la nostra con ambizione.
E in attesa che ci dicano quante ne saliranno e se ci saranno ripescaggi o meno e con quali criteri trasparenti, consideriamo che, dopo Arezzo, il Pisa giocherà dieci volte in casa e sette in trasferta.
Purtroppo il rischio che la classifica venga rivoluzionata dall’esclusione di Pro Piacenza e Cuneo è altissimo, ed il Pisa, proprio insieme a quel Siena che ci ha strappato il pari sabato, sarebbe tra le squadre più penalizzate.
Ma ad uno sguardo d’insieme il calendario autorizza lo sperare che si possa fare una clamorosa rimonta.
Sicuramente se si pensa che dei playoff faranno probabilmente parte il berlusconiano Monza e le varie Catania, Siena, Ternana ed almeno una tra Pro Vercelli e l’Entella (vere favorite per la promozione diretta nel nostro girone), verso le quali è lecito temere un occhio di riguardo vista tutta la questione estiva dei ripescaggi (peraltro una graduatoria ufficiale non è mai uscita, a sentire tutte le campane di parte ognuna si sentiva la prima ripescabile…), viene da agitarsi.
E magari sarebbe anche il caso che la Società pretendesse più rispetto: più rispetto per i propri investimenti (quanto ancora vogliamo stare in serie C?), per i nostri colori e per la nostra tifoseria, terza piazza per numero in tutta la serie C nonostante un entusiasmo che non è certo ai massimi livelli dopo due anni veramente brutti ed un campionato fino a prima di sabato non convincente.
La strada intrapresa è quella giusta, vincere ad Arezzo per crederci.
Se vogliamo possiamo.