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Pronto Badante, un progetto importante che deve crescere

- Primo piano
25 Gennaio 2019

Aiutare gli anziani non solo è doveroso ma vuol dire soprattutto riconoscere (e in minima parte ricompensare) quanto queste persone hanno fatto nella loro vita. In una società che tende sempre più a invecchiare, è necessario aumentare gli sforzi a favore di questa parte importante della popolazione. Parliamo di welfare, dunque, che vuol dire non solo risorse a disposizione ma anche progetti da sviluppare. Ma parliamo anche di volontariato, sempre più importante e da valorizzare.

La Regione Toscana ha stanziato quasi 3 millioni di euro per portare avanti il progetto Pronto Badante nel 2019 e 2020. Lo ha stabilito una delibera presentata dall’assessore al diritto alla salute e al welfare della Regione, Stefania Saccardi, approvata dalla giunta. Al progetto vanno 2,9 milioni di euro per il biennio 2019-2020. “Il progressivo invecchiamento della nostra popolazione – dice l’assessore Stefania Saccardi – pone con sempre maggiore urgenza il problema dei bisogni degli anziani e delle loro famiglie. Noi vogliamo dare risposte che rendano meno gravoso il peso della quotidianità, prevenendo l’isolamento e l’esclusione sociale degli anziani e dei familiari che li assistono. Tra queste risposte, c’è il Pronto Badante. Alla luce degli esisti positivi ottenuti dalla sperimentazione del progetto regionale, abbiamo deciso quest’anno di stabilizzare gli interventi previsti dal progetto, per consolidare ulteriormente la qualità del nostro welfare, con politiche sociali innovative e di inclusione”.

Ma che cos’è Pronto Badante? Partito in via sperimentale a marzo 2015 sul territorio di Firenze e provincia e, a seguito degli ottimi risultati raggiunti, è stato esteso a tutta la Toscana. L’obiettivo è il sostegno alla famiglia con anziano convivente o all’anziano che vive da solo, nel momento in cui si presenta la prima fase di difficoltà dell’anziano, garantendo la copertura di questo delicato momento, in genere quasi totalmente scoperto, durante il quale la famiglia si trova a vivere una situazione di grave difficoltà, che spesso impedisce di provvedere alle prime azioni necessarie.

L’intervento si propone anche di contrastare la solitudine e il disagio delle persone anziane fragili e delle loro famiglie, promuovendo la socializzazione e l’integrazione sociale. Coinvolgendo le realtà del terzo settore, il volontariato e i soggetti istituzionali presenti sul territorio, il Progetto prevede l’intervento diretto di un operatore, che si recherà nella casa della famiglia dell’anziano come punto di riferimento per avere informazioni riguardanti i percorsi socio-assistenziali e un sostegno economico, una tantum, per l’attivazione di un rapporto di assistenza familiare con una/un
badante.

Previsto anche il coinvolgimento dell’Inps per l’azione “Sostegno economico”, attraverso la stipula di un’apposita convenzione che ha permesso, fin dal primo anno di sperimentazione del progetto regionale, l’attivazione di una nuova procedura telematica, all’interno del sito istituzionale dell’Inps, al fine di poter erogare alle persone anziane in difficoltà i libretti famiglia, un utile strumento di facile e rapida usufruibilità: la loro attivazione è funzionale all’effettuazione di un regolare rapporto di lavoro occasionale tra l’anziano e l’assistente familiare, in quanto già comprensivo di oneri previdenziali Inps e assicurativi Inail, ed è propedeutico alla successiva stabilizzazione lavorativa dell’assistente familiare, attraverso la stipula di un contratto di lavoro regolare.

Il numero verde istituito dalla Regione, 800 59 33 88 è attivo dal lunedi al venerdi dalle 8 alle 19.30 e il sabato dalle 8 alle 15). Dopo la chiamata, un operatore autorizzato interverrà direttamente all’abitazione della famiglia della persona anziana, garantendole un unico punto di riferimento.

Sino ad ora Pronto Badante ha coinvolto 120 associazioni di volontariato, 80 cooperative sociali, 24 patronati, 19 associazioni di promozione sociale e 12 altri soggetti onlus.

Ma quanti sono gli anziani in Toscana? L’allungamento della vita media interessa anche la nostra regione, tra le più longeve in Europa, la 3^ in Italia dopo Liguria e Friuli Venezia Giulia. Gli over 64 nel 2017 crescono di circa 3.000 unità rispetto all’anno precedente, per un totale complessivo di oltre 943.000 persone: il 25% della popolazione, contro una media italiana del 22% e con una progressiva crescita nel tempo delle classi 75-84 e over 85, che rappresentano il 53% degli anziani.

Secondo il Rapporto Welfare e salute in Toscana (luglio 2018), la presenza anziana cresce all’interno delle famiglie: i nuclei toscani con almeno un anziano presente sono circa 629.000 e quelli composti soltanto da anziani circa 396.000. Gli anziani che vivono da soli (in solitudine abitativa), al censimento 2011 risultano essere circa 233.000, nel 75% donne e per il i l 67% over 74 anni.

Va da sé che al di là delle buone intenzioni i tre milioni stanziati dalla Regione Toscana rappresentano solo una piccola goccia. Serviranno molti più soldi e un maggior impegno da parte di tutte le istituzioni, coordinando al meglio tutte le realtà presenti sul territorio. Anche il Governo e il Parlamento possono fare di più. Anzi devono.

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Giornalista.

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