Da poco restaurato come si deve il monumento livornese a “Canapone” (il granduca Leopoldo II) è stato imbrattato. Il sindaco di Livorno, Filippo Nogarin, ha manifestato il proprio disappunto e su Facebook, oltre a pubblicare le foto, ha scritto: “Un paio d’ore fa qualche ‘fenomeno’ ha pensato bene di imbrattare il basamento del Canapone appena restaurato in piazza XX settembre. L’ennesima manifestazione di arroganza, disprezzo per la città, per i monumenti e la storia di Livorno e per i soldi dei cittadini. Parecchie persone hanno visto l’autore di questo sfregio e noi abbiamo immediatamente denunciato il fatto alla polizia municipale. Mi auguro davvero che venga individuato, sanzionato e denunciato per imbrattamento. Ma soprattutto mi auguro che il giudice lo condanni a riparare al danno causato: poter pubblicare qui una sua foto con in mano spugna e solventi sarebbe un giusto risarcimento”.

Impossibile dare torto al primo cittadino di Livorno. Così come, purtroppo, è impossibile tenere sotto controllo, 24 ore su 24, ogni angolo delle nostre città. Ma bisogna smettere mai di lottare contro l’inciviltà.

Il monumento, realizzato da Paolo Emilio Demi, era stato riportato allo splendore iniziale dopo un restauro terminato pochi mesi fa, grazie al Comune di Livorno e al Soroptimist International d’Italia (Club di Livorno).

Una storia nella storia. La statua di Leopoldo II è mutilata (ha il naso rotto ed entrambe le mani mozzate) perché il 6 maggio 1849, durante i moti insurrezionali, i livornesi la buttarono giù. Per evitare altri danni la statua fu spostata nel porto Mediceo, dove rimase seppellita oltre un secolo. Poi fu collocata in piazza XX Settembre, dove per anni rimase semi nascosta dalle baracche del vecchio mercatino americano.

 

 

 

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