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Lo strano caso dei cavalli avvelenati

- Cronaca
27 Febbraio 2019

Negli anni Ottanta il mondo dei cavalli fu sconvolto da una strage: diversi animali da corsa furono avvelenati, a Pisa, nelle scuderie Pistoletti del centro ippico di Barbaricina. Una storia di feroci rivalità, interessi e gelosie. Furono arrestati due medici, padre e figlio, Bernardino e Giuseppe Pezone. Nomi molti noti nella città della Torre pendente. Qualcuno parlò di doping alla rovescia: le sostanze chimiche usate non per far vincere i cavalli ma per sopprimerli. Una folle vendetta contro degli incolpevoli animali. Alla fine i carabinieri fecero luce sul caso ponendo fine alla mattanza.

A più di trent’anni di distanza un nuovo caso di cavalli avvelenati tocca la Toscana. In poche settimane sono morti nove cavalli che vivevano nel centro di recupero gestito nel Volterrano, in provincia di Pisa, dalla onlus Ihp (Italian Horse Protection). Per gli inquirenti l’ipotesi più probabile è che qualcuno li abbia avvelenati. “Data la situazione anomala in cui ci troviamo – dichiara la onlus – abbiamo incaricato immediatamente l’Istituto zooprofilattico di Pisa, che ha proceduto con l’autopsia il giorno stesso. L’istituto si sta occupando con urgenza di indagare le cause di questo decesso e valutare il collegamento con i precedenti di gennaio, e invita nel frattempo alla prudenza nel considerare questo caso riconducibile ai precedenti. Abbiamo inoltre allertato immediatamente anche il Ministero della Salute, le Asl di Volterra e Pisa e i Carabinieri forestali di Volterra”.

Chi può avere avuto interesse ad uccidere quei poveri animali? Forse per comprendere il movente può essere utile soffermarsi sulla tipologia del centro di Volterra, dove vengono presi in cura alcuni animali provenienti da sequestri giudiziari, ma anche i quadrupedi ormai in “pensione”. La struttura, che ospitava oltre 50 cavalli, da pochi mesi si è trasferita nel Pisano. Prima aveva sede a Montaione (Firenze). Particolare interessante: i decessi sono avvenuti a partire dall’inizio di gennaio, dopo il trasferimento. Gli animali non avevano presentato alcun  malessere e, a quanto risulta, non avevano alcuna patologia. Al momento le cause della morte non sono ancora note, anche se sono escluse origini virali o infettive.

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