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Sessismo, il Cern chiude la porta in faccia a Strumia

- Cronaca
8 Marzo 2019

Ricordate il polverone scoppiato alcuni mesi fa dopo alcune dichiarazioni del fisico Alessandro Strumia? Durante un seminario disse che gli uomini, pur essendo più bravi, erano discriminati (leggi l’articolo). Per dimostrare la propria tesi mostrò i risultati di uno studio sul numero di pubblicazioni scientifiche di ricercatori donne e uomini, e la loro importanza.

Commentando i dati disse che non esisteva alcuna discriminazione nei confronti delle donne nel mondo della ricerca scientifica ma che, invece, a suo dire esisteva un’ideologia dominante che presenta le donne come vittime e che finisce col far assumere più donne a scapito di uomini anche meglio preparati. Aggiunse poi che “la fisica è stata inventata e costruita dagli uomini, l’ingresso non è su invito”.

Scoppiò una durissima polemica, con Strumia accusato di sessismo: il Cern di Ginevra (con cui collaborava) lo sospese, proprio come fece l’Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn). L’Università di Pisa aprì nei suoi confronti un procedimento etico, che si concluse con un richiamo pubblico deciso dal Senato accademico.

Oggi il Cern ha deciso di tagliare i rapporti con il fisico italiano. L’istituto ha deciso di non estendere lo status di guest professor di Strumia. “Si è indagato sull’incidente alla luce di regole e regolamenti interni, nonché del Codice di condotta dell’organizzazione, che è basato sui valori chiave del Cern”, ha fatto sapere l’organizzazione con sede a Ginevra, aggiungendo che “come conseguenza di questa indagine e a seguito della decisione presa dall’università di Pisa il Cern ha deciso di non estendere a Strumia lo status di guest professor”. “Il Cern riafferma il suo impegno per la fondamentale importanza del rispetto e della diversità sul posto di lavoro”.

Ma Strumia si è pentito di quello che ha detto? Alla Bbc ha detto questo: “Non sono stato trattato correttamente dal Cern. Per mesi hanno indagato se la mia presentazione di 30 minuti avesse violato le loro regole. Avrebbero dovuto aprire una procedura in cui avrei potuto difendermi. Non è mai accaduto”.

 

 

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