Salvatore Cipolletti, 24 anni di Ponsacco (Pisa) era in vacanza con amici quando all’improvviso, la sera del 9 marzo, poco dopo mezzanotte, è precipitato dal settimo piano di un palazzo di Varsavia. A dare l’allarme sono stati dei passanti, due turiste olandesi, trovando il corpo senza vita per terra. Secondo il racconto dei suoi amici (uno italiano, Iacopo, di Lucca, un polacco e un croato) quella sera Salvatore si sarebbe alzato di scatto dal soggiorno e, dopo aver appoggiato occhiali e cellulare, si sarebbe lanciato nel vuoto. Tutti e tre hanno dato la stessa versione agli inquirenti. La cosa che subito salta agli occhi è che a dare l’allarme non siano stati loro, gli amici di Salvatore, ma dei turisti. Nessuno dei tre amici avrebbe chiamato i soccorsi. Per quale motivo?
C’è un altro elemento che contribuisce ad infittire il giallo sulla morte del ragazzo italiano. Si tratta di un nome, Adrian K., che Salvatore ha digitato cinque volte, su Whatsapp, mandando un messaggio ad una sua collega in Italia poco prima di morire. Da una prima sommaria verifica si è scoperto che Adrian K. è amico (sui social) degli altri quattro ragazzi. C’era anche lui quella sera in quell’appartamento? Il padre di Salvatore, precipitatosi a Varsavia quando ha saputo della tragedia, l’ha chiesto al ragazzo polacco della comitiva, ed ha ricevuto questa risposta: “È venuto a salutarci per qualche minuto, poi è andato via”. Ed ha aggiunto che abita nelle vicinanze. Resta da capire per quale motivo Salvatore abbia scritto il suo nome, per cinque volte…
Cosa avevano in comune questi ragazzi? I videogiochi online. La conferma la dà l’avvocato della famiglia di Cipolletti, Ivo Gronchi. In particolare il gioco è “Call of Duty”, che appartiene alla categoria “sparatutto” in prima persona. “Potrebbe esserci un legame con il gioco – dice l’avvocato – ma al momento non è dato saperlo”. Intorno a mezzanotte e un quarto Salvatore pronuncia questa frase in inglese, mandando un messaggio audio ad una ragazza con cui da un po’ di tempo si vedeva in Italia: “Penso che siamo abbastanza vicini a lasciare un segno, io ho lasciato il segno veramente, quindi ho vinto”. Qualcuno dei suoi amici, le cui voci si sentono nel sottofondo, dice questo: “No, no, non con questo segno”. Al di là del senso di queste parole (forse avevano a che fare con il videogioco?) viene da chiedersi: perché il ragazzo ha sentito il bisogno di mandare questo messaggio?
C’è anche un altro elemento di cui bisogna tenere conto in questo giallo. La polizia polacca avrebbe trovato tracce di Lsd in quell’appartamento. Droga sintetica che, com’è noto, causa un distacco dalla realtà, con allucinazioni e percezioni deformate della realtà. Ovviamente bisogna attendere l’esito delle indagini per formulare ipotesi. Certo è che nel caso in cui vi fosse stata assunzione di droga questa potrebbe aver influito sulla tragica fine del ragazzo. E forse quel volo dal settimo piano potrebbe non essere stato un suicidio.
Dalla famiglia fanno sapere che Salvatore non si drogava e nemmeno fumava. E aggiungono che non era depresso. Il suo parrucchiere, da cui era andato a farsi tagliare i capelli il giorno prima di partire per la Polonia, racconta che il giovane gli era parso entusiasta del viaggio.
Salvatore lavorava in un’azienda di assemblaggi meccanici ed era iscritto a Ingegneria meccanica in un’università di Roma, seguendo i corsi a distanza. Tra poco avrebbe dovuto sostenere il suo primo esame.