Antonio Casalini

A venti anni dalla scomparsa di Romeo Anconetani, mitica figura nel panorama sportivo italiano e soprattutto pisano dal 1978 fino a tutto il 1994, la famiglia, in collaborazione con l’Associazione YOU4ER e la partecipazione del Comune di Pisa, la Fondazione Arpa e Confcommercio, ha deciso di organizzare una serie di eventi in sua memoria.

Tutti ricorderanno che, sotto la guida del grande Romeo, il Pisa ritrovò la serie A, fece l’altalena con la B, vinse due Mitropa Cup e arrivò fino alla semifinale della Coppa Italia dove si arrese solo al Napoli di Maradona e Careca. In quegli anni il Presidente riuscì, con il suo grande intuito, a portare a Pisa e valorizzare giocatori del calibro di Simeone (attuale allenatore dell’Atletico Madrid), Dunga (già ct del Brasile), “pennellone” Kieft, acquistato a 760 milioni di lire e rivenduto al Torino per 5 miliardi, Fortunato, Chamot… fino al beniamino di tutti i tifosi, Klaus Berggreen, acquistato da Romeo per 270 milioni e venduto alla Roma, dopo lunghe stagioni in maglia nerazzurra, per ben 4 miliardi.

Romeo fu anche il precursore degli attuali procuratori. Si dice che avesse un data base con oltre 5000 schede di calciatori, oggetto delle mediazioni che gli valsero il soprannome di Mr 5%. Anconetani era un vero vulcano in continua eruzione e con le sue idee innovative riuscì a portare aria fresca in un mondo, quello del calcio, fino ad allora abbastanza chiuso e riluttante davanti ai cambiamenti.

Fu fra i primi a noleggiare un aereo per le trasferte (che fino ad allora avvenivano quasi esclusivamente in treno o pullman) e fu tra i primi a capire l’importanza del mezzo televisivo, trasformando l’emittente 50 Canale in una sorta di “Pisa Sporting Club Channel”, con l’allora debuttante (nel mondo del giornalismo) Aldo Orsini a fargli da cassa di risonanza.

Ma prima di tutto Romeo era un “personaggio” sempre ben oltre le righe. Tutti ricordano il rito scaramantico del sale gettato in campo per allontanare la cattiva sorte o quando portò l’intera squadra su per la salita fino al Santuario di Montenero. Famose le sue sfuriate negli spogliatoi e le sue continue “precisazioni” di fronte agli organi di stampa.  Poi, nel ’94, la bella fiaba del triestino “naturalizzato” pisano volge al termine. Il Pisa fallisce per un “buco” di 27 miliardi di lire e precipita in Eccellenza, ma, nonostante questo, per i pisani Romeo resta il simbolo di un periodo irripetibile: il “naming” dell’Arena Garibaldi, “Stadio Romeo Anconetani”, rappresenta solo un esempio dell’immutato affetto nei suoi confronti.

Dopo il fallimento l’ex Presidentissimo, come spesso accade in questi casi, viene dimenticato dai media e abbandonato dagli amici. I riflettori si spengono e Romeo si trova da solo, dopo quasi un ventennio trascorso sotto le luci della ribalta. Negli ultimi anni di vita ha lavorato come osservatore del Milan. Si è spento nel novembre del 1999.

Nella ricorrenza del ventennale della sua scomparsa, molte sono le iniziative in programma. Il 4 aprile, presso le Officine Garibaldi di Pisa, la consegna del premio alla carriera a Klaus Berggreen, con la partecipazione di Luciano Moggi. Quindi, il 2 settembre a Cascina, in Piazza della Chiesa, si terrà il 19° Premio Romeo Anconetani, con la presenza di molti personaggi dell’epoca. Atteso anche Filippo Inzaghi.

Foto: Wikipedia

 

Scrivi un commento