Diciamolo subito: con tutti i problemi che il campionato di Serie C ha avuto quest’anno, ci mancavano anche le “squadre B”. Serviva davvero questa trovata? Qualcuno dirà che esistono anche in altri Paesi e che permettono ai top club di far crescere i giovani. Ma allora si dica chiaro e tondo, l’obiettivo è spazzare via, piano piano, tutte quelle realtà piccole o medie che rappresentano la spina dorsale del calcio italiano, con il rischio di cancellare piazze importanti, ricche di storia, tradizione e tanta fame di pallone. Realtà che meriterebbero quantomeno la Serie B, che giustamente non si può regalare per blasone ma va conquistata sul campo.

Cristiano Militello (Striscia la Notizia) sulla propria bacheca Facebook ha sottolineato un’altra cosa assurda:

Prosegue la farsa dell’attuale campionato di Serie C.  Dopo i casi Entella e Viterbese (che hanno cominciato a giocare praticamente a novembre, dovendo così recuperare un botto di partite in corsa), dopo i casi Pro Piacenza e Matera (saltate a metà stagione), quelli di Cuneo e Lucchese (società in grandissima difficoltà e penalizzazioni a due cifre)… si comunica che solo ieri 2 aprile (ovvero A SEI GIORNATE ALLA FINE DEL CAMPIONATO) si è stabilito quante retrocessioni ci saranno e i criteri delle medesime. Fate voi.

Militello ha ragione da vendere, il calcio così è una farsa. A pagare sono i tifosi, vittime di chi non sa gestire un mondo che, di base, avrebbe bisogno solo di serietà, passione e certezza delle regole. È chiedere troppo?

 

Foto: Simone Bruno

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