Il sindaco di Livorno, Filippo Nogarin, ce l’ha fatta: ha ottenuto la possibilità di candidarsi alle elezioni europee. Con 2821 preferenze è arrivato secondo nelle Europarlamentarie del Movimento 5 Stelle per l’Italia centrale (quinto in tutta Italia). Soddisfatto per il risultato, così festeggia su Facebook:
E anche questa è fatta! Grazie di cuore per il sostegno. Adesso però comincia la sfida più difficile, quella che ci permetterà di portare il cambiamento nel cuore d’Europa. E per farlo c’è bisogno di essere uniti e determinati. C’è bisogno di tutti voi!”.
Quando Nogarin aveva fatto sapere che non avrebbe corso per un secondo mandato come sindaco della città labronica, qualcuno aveva storto la bocca, pensando a un “tradimento”: l’abbandono della città per tentare l’avventura a Strasburgo. Non erano mancate le polemiche, soprattutto per una cosa: accanto al nome di ogni candidato c’erano dei “bollini” che servivano a indicare i meriti (a giudizio del M5S). In base a questi giudizi Nogarin era stato posto a metà classifica nell’elenco dei candidati. E qualcuno, dal suo staff, polemicamente aveva sottolineato che pagava per le critiche al governo. Nogarin era finito al 75° posto su 149 candidati, con soli due bollini: uno per la laurea (in Ingegneria) l’altro per essere stato portavoce del M5S. Nessun riconoscimento, invece, per i cinque anni da sindaco di una città capoluogo e la vicepresidenza nazionale dell’Anci. Dopo alcune proteste Nogarin era riuscito a risalire dal 75° posto al 27°, ricevendo un terzo bollino per aver partecipato ad alcuni eventi Rousseau (la piattaforma di Casaleggio legata al Movimento).