Sera del 10 aprile 1991. Il volo Alitalia Roma-Pisa AZ 1102 si sta avvicinando all’aeroporto Galileo Galilei della città toscana. A bordo c’è un passeggero che, sporgendosi dal finestrino per cercare di individuare l’isola d’Elba, nota qualcosa di strano: in mezzo al mare c’è il fuoco. Il comandante dell’aereo, Enzo Bertolini, vede la stessa cosa e subito avvisa la torre di controllo di Pisa.
Poco prima un traghetto di linea si è scontrato con la petroliera Abruzzo nella rada di Livorno. “Mayday Mayday Mayday, Moby Prince Moby Prince Moby Prince, Mayday Mayday Mayday, Moby Prince. Siamo in collisione, siamo entrati in collisione e prendiamo fuoco. Siamo entrati in collisione e prendiamo fuoco. Mayday Mayday Mayday, Moby Prince, siamo in collisione ci serve aiuto… sembra una bettolina quella che ci è venuta addosso”. La nave cisterna invia questo Sos alle 22.25 di quella sera. Prima di capire che non si tratta di una bettolina ma di un traghetto carico di passeggeri, ci vuole mezzora. Sulla Moby Prince si scatena l’inferno: muoiono tutte le 140 persone a bordo. Solo una persona riesce a salvarsi, il giovane mozzo napoletano Alessio Bertrand. Quella sera molti italiani stanno guardando una partita in tv, Barcellona-Juventus, semifinale di andata della Coppa delle Coppe.
Mercoledì 10 aprile, a Livorno, è in programma la commemorazione del 28° anniversario della strage, promossa dal Comune di Livorno in accordo con l’Associazione 140, Regione Toscana e Provincia di Livorno. Per la prima volta in ventotto anni a patrocinare le iniziative c’è anche la Camera dei Deputati.
“Siamo arrivati al 28° anniversario della strage del Moby Prince, costata la vita a 140 persone, morte in attesa di soccorso a poche miglia dal Porto di Livorno. Una strage che abbiamo iniziato a chiamare tale solo da pochi anni, grazie al lavoro della Commissione d’inchiesta parlamentare terminata nel gennaio 2018 – ha dichiarato il vicesindaco Stella Sorgente -. So che le Procure di Livorno e di Roma stanno lavorando alla riapertura del caso, con inchieste specifiche, e mi auguro che finalmente riescano a definire i responsabili di questo evento drammatico e assicurare a questi quanto la legge dispone a riguardo. Noi, come Comune di Livorno, siamo in attesa di capire l’evoluzione di questi passaggi e credo che faremo le nostre valutazione sul come parteciparvi”.
La celebrazione inizierà alle ore 11 con la deposizione di una corona di fiori davanti al monumento in ricordo delle 140 vittime, in Fortezza Nuova. Sarà presente il presidente del Consiglio regionale della Toscana, Eugenio Giani. “C’è la necessità di accertare la verità e sanzionare i colpevoli per quel dramma che il 10 aprile 1991 colpì tutta la Toscana”. Alle ore 12 la messa in suffragio delle vittime presieduta dal vescovo di Livorno; alle ore 15 il saluto del sindaco alle autorità e ai familiari delle vittime presso la Sala Consiliare di Palazzo Civico. Alle ore 17 partirà il corteo commemorativo da Piazza del Municipio al Porto, con arrivo alle ore 17.45 all’Andana degli Anelli per la deposizione del cuscino di rose del Presidente della Repubblica e corona di alloro, lettura dei nomi delle vittime e lancio di rose in mare. Alle ore 21.15 concerto a cura dell’Associazione corale ”Domenico Savio – Livorno Morten Lauridsen, Lux Aerterna” nella chiesa di Sant’Andrea.
Loris Rispoli, presidente dell’Associazione 140 familiari delle vittime del Moby Prince:
Ringrazio questo sindaco, Filippo Nogarin, il primo che avuto il coraggio di usare la parola ‘strage’ durante i nostri anniversari. Una parola pesante e difficile da dire però andava usata. Ricordo sindaci che mi dicevano ‘non dire certe cose nell’aula consiliare’, lui ha avuto il coraggio di farlo e gliene va reso merito. Dopo il grande lavoro della Commissione d’inchiesta adesso aspettiamo il nuovo lavoro della magistratura affinché siano chiamati in giudizio definitivamente i responsabili di questa strage. Livorno il 10 aprile deve scendere in piazza. Devono essere cancellate quella frasi ‘guardavano la partita’ ma Livorno si deve sentire finalmente defraudrata della verità e della giustizia e scendere in piazza al nostro fianco”.