– Andrea Cosimi –
Ancora 270 minuti e poi sarà lotteria play off. Un tempo i play off avevano una formula più “umana”, da qualche anno, nell’intento molto discutibile di aumentare l’interesse verso questa categoria, non è poi così difficile farne parte…
Ventotto squadre per soli due posti… aberrante. E due posti per riparare alla “kermesse” sulla questione riammissione e ripescaggi, così da riportare la B almeno a venti squadre. Ma così è, il mondo del calcio va avanti imperterrito con le sue logiche, come quella delle seconde squadre, per la quale sembra proprio che l’anno prossimo si rilanci. In C militano tante piazze storiche e importanti: quanto sarebbe stato meglio e più utile concepire una B2, magari con un giusto e inevitabile minore flusso di contributi? No… avanti con questa C, dove ogni anno falliscono società una dietro l’altra e le penalizzazioni fioccano più che mai… La serie C è un inferno dantesco, un calvario sportivo, un grandissimo rischio di continuità causa i costi ingenti che comporta: per questo blatera a vanvera chi sostiene che la B non è così urgente.
La B è urgente e irrinunciabile, per noi come per tutte le altre squadre che hanno a cuore non solo la passione di chi le segue, quanto anche la sopravvivenza delle società per le quali giocano. In B, sostanzialmente ci si autofinanzia grazie a contributi federali e diritti televisivi.
In questo momento il Pisa è la miglior terza dei tre gironi (Catania 60 punti, Feralpi 58): al primo Turno Play Off Nazionale, quello che nell’attualità ci toccherebbe, partecipano 10 squadre, così determinate:
– le 6 squadre che risultano vincenti degli incontri della Fase play off dei gironi;
– le 3 squadre terze classificate di ogni girone al termine della regular season;
– la squadra vincitrice della Coppa Italia Serie C o la relativa società subentrante.
Qualcuno parla di possibilità di arrivare ancora primi: evitiamo voli pindarici, sarebbe possibile solo in un caso: vittoria con il Pontedera e concomitante sconfitta di Entella e Piacenza rispettivamente con Arezzo e Lucchese. Dovremmo fare il pieno nelle prossime tre partite e sperare che Entella e Piacenza, con una partita in più da giocare, facciano rispettivamente solo 4 e 5 punti (il Pisa ha perso lo scontro diretto con entrambe e a pari merito avrebbe la peggio).
Come sempre, invece, preferisco il realismo all’ottimismo ostinato o al pessimismo fisiologico: questo Pisa ha tutto per poter contare ai playoff, c’è forza, qualità, unità di intenti, entusiasmo, determinazione, c’è alchimia, componenti in gran parte assenti l’anno passato.
Arriva il Pontedera, ci risiamo… derby (per loro), per noi partita simbolo della nostra permanenza in Lega Pro: al solito saranno carichi a duemila e la partita si prospetta complicata. Vedremo.
Ragioniamo partita per partita e poniamoci l’obiettivo concreto di qualificarci come miglior terza: c’è ancora da lottare perché dietro, dalla Carrarese al Siena, non staranno a guardare.
La data della finale di ritorno sarà domenica 16 giugno. Non aggiungo altro.