Utili raddoppiati per il gruppo Piaggio nel primo trimestre, chiuso con profitti per 7,8 milioni di euro (+97,7%) rispetto allo stesso periodo del 2018. I ricavi netti consolidati del gruppo sono stati pari a 346,2 milioni di euro, in crescita del 10,8% rispetto ai 312,3 milioni registrati l’anno scorso. E dopo i conti superiori alle previsioni, il titolo brilla a Piazza Affari.
Accanto a questi risultati brillanti si registra la clamorosa protesta di un gruppo di ex lavoratori Piaggio con contratto a termine, che stamani sono saliti sul tetto dell’edificio che ospita la Asl medicina del lavoro, a Pontedera, di fronte a uno degli ingressi della fabbrica di motocicli. “Dopo anni di lavoro e sacrifici lasciati a casa senza pietà. La nostra battaglia non si ferma”, si legge su uno striscione srotolato dai lavoratori, insieme alle bandiere Uil-Uilm e Usb. Probabilmente hanno scelto di fare oggi questa protesta perché a poca distanza, al Teatro Era, è in programma un’assemblea di delegati e pensionati della Cgil, con la presenza del segretario Maurizio Landini e del presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi.
Cosa chiedono questi lavoratori rimasti a casa? “I precari storici non hanno nessuna intenzione di essere lasciati fuori dal percorso di assunzioni – dichiara l’Usb Piaggio -. Dopo anni di lavoro in fabbrica hanno diritto ad essere richiamati. La Piaggio rispetti gli accordi presi e faccia un passo indietro. Nei prossimi giorni sono previsti alcuni incontri sindacali importanti per il futuro dello storico stabilimento di Pontedera. Il 13 maggio si discuterà la richiesta di aprire nuovamente una procedura di mobilità volontaria, il 21 maggio l’ennesimo incontro in Confindustria per il rinnovo del contratto integrativo. Come Unione Sindacale di Base siamo al loro fianco in questa vertenza fin dal primo giorno. Oggi invitiamo tutti i lavoratori e le lavoratrici a portare la loro solidarietà sotto il palazzo dell’Asl. Non scenderemo fino a quando non avremo delle risposte certe da parte della dirigenza Piaggio”.
Un chiaro messaggio viene rivolto anche a Enrico Rossi, a cui viene chiesto di “prendere una posizione chiara in questa vicenda. La Piaggio ha ricevuto, e sta ancora ricevendo, numerosi finanziamenti pubblici, è giusto che non abbia nessuna responsabilità nei confronti di chi, per anni, ha lavoratori all’interno dello stabilimento ed oggi si ritrova escluso? Non è nostra intenzione incentivare una “guerra” tra vecchi e nuovi lavoratori. Inserire un criterio nelle assunzioni tutela tutti, anche chi oggi si trova ad entrare a lavoro per la prima volta. E’ proprio permettendo all’azienda di scegliere chi assumere senza nessun parametro che si scatenerà una pericolosa competizione tra lavoratori. In questa partita si inserisce anche la questione delle trasformazioni da part-time verticale a tempo pieno. Sono ancora circa 80 i lavoratori che aspettano di essere confermati. Alcuni di loro hanno scelto di unirsi alla protesta per rivendicare un principio semplice quanto sacrosanto. Ad ogni uscita ci deve essere una trasformazione. Per ogni lavoratore che decide di andare in pensione la Piaggio deve intervenire assumendo a tempo pieno un operaio part-time. E’ ora di dire basta al giochino delle percentuali e alle trattative al ribasso”.
Dopo alcune ore i lavoratori sono scesi dal tetto dell’edificio dove erano saliti. Ma la loro mobilitazione va avanti. Domani è previsto un incontro col prefetto di Pisa. Il presidente della Regione Rossi, che per altri impegni non ha potuto partecipare all’assemblea della Cgil a Pontedera, ha assicurato la propria disponibilità ad un incontro.
Foto: Usb Piaggio (Facebook)