Andrea Cosimi

Inizia nel fine settimana la nuova impietosa e discutibile edizione dei playoff di serie C al termine del quale due sole squadre su 28 partecipanti torneranno nel calcio che conta. L’edizione dell’anno passato ci ha insegnato che tutto può succedere, persino che un Cosenza arrivato “esimo” si ritrovi in serie B.

Certo che qualche innegabile vantaggio la posizione finale acquisita nella stagione regolare lo dà, è innegabile. Ma personalmente sono dell’idea che almeno una delle due promozioni potrebbe riguardare una squadra che, sulla carta, non parte favorita.

Si parte con nove incontri secchi che dovrebbero decretare, quasi in tutti i casi, il passaggio del turno delle squadre che giocano in casa, forse solo Vicenza e Casertana potrebbero farcela pur giocando in trasferta:

GIRONE A
Robur Siena-Novara
Cararrese-Pro Patria
Pro Vercelli-Alessandria

GIRONE B
Monza-Fermana
Ravenna-Vicenza
Sudtirol-Sambenedettese

GIRONE C
Potenza-Rende
Virtus Francavilla-Casertana
Reggina-Monopoli

Nel secondo turno della fase playoff del girone faranno ingresso Arezzo, Feralpisalò e Catania.

Salvo abbinamenti che, ovviamente, non possiamo prevedere, proviamo ad ipotizzare che rimangano poi in corsa Arezzo, Catania, Casertana, Monza, Siena e Vicenza. A quel punto, con il primo turno playoff nazionale, entra in ballo il Pisa insieme a Imolese, Catanzaro e Viterbese.

Successivamente il secondo turno playoff nazionale vedrà l’ingresso di Piacenza, Triestina, Trapani insieme alle cinque giunte dal primo turno nazionale: se noi ci saremo anche in quel caso lo faremo da testa di serie, visto che il Pisa è stata la miglior terza dei tre gironi al termine del campionato

Chi temere?

A leggere qua e là si moltiplicano, giustamente e comprensibilmente, le dichiarazioni di ambizione al grande salto, tutti sentono di meritare di più, tutti credono di potercela fare. Cosa conterà allora? Cosa potrà fare la differenza?
La tenuta atletica innanzi tutto, correre più degli avversari; e il Pisa del 2019 fa impressione da questo punto di vista.

L’organico: e in questo caso, oltre al Pisa, Piacenza, Monza e Siena vantano rose con molte alternative.

La tifoseria: e su questo solo Pisa, Catania e Vicenza hanno un seguito da serie A (anche se è bene ricordare che a Bergamo, ormai tanti anni fa, perdemmo in 10 mila al cospetto un manipolo di tifosi dell’Albinoleffe…).

Il “Palazzo”? Ci auguriamo e vogliamo dire di no, perché in quel caso verrebbe da pensare in primis a Monza e Catania e alle presunte “ripescabili” dell’anno passato (che, a torto o ragione, si sono continuamente lamentate, chi più, chi meno, a volte dimenticandosi dei tanti episodi a favore…).

Una cosa è certa: il Pisa deve crederci e deve provarci con tutto se stesso, in tutte le sue componenti.

Piedi per terra, umiltà, consapevolezza, cuore, grinta e determinazione e l’inevitabile buona dose di fortuna saranno gli ingredienti perché quel grande sogno si tinga dei nostri colori.

 

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