Dal 1982 al 1989 è stato segretario federale del Pci a Livorno. Oggi si definisce un “convinto elettore della Lega”. Com’è possibile? Per lui non c’è nulla di strano. “Da allora ad oggi sono passati trent’anni – racconta Sergio Landi al quotidiano Il Tirreno – è cambiato un mondo. Per me, dopo aver votato il Pd nel 2014, alle Europee, guardandomi intorno è diventato naturale votare la Lega. Io ero per la lotta alla povertà, la difesa del lavoro, la legalità, la difesa del paese dalla supremazia europea, ma il Pd e le sinistre non le ho trovate più, ho trovato la Lega”.
Quando gli chiedono come faccia a stare con un razzista risponde in modo sicuro: E chi l’ha detto che Salvini è razzista? E’ uno stereotipo che fa bene alla propaganda politica ma non ha niente a che vedere con la realtà”. Poi aggiunge: “Razzisti sono quelli che hanno incoraggiato o sostenuto il nuovo schiavismo”.
Per Landi ci vuole la ruspa, come diceva e dice spesso ancora oggi Salvini. Ma tiene a chiarire la la ruspa non è solo uno slogan. “È uno strumento tecnico molto concreto che serve per sradicare alcune zone e baraccopoli indegne di un Paese civile, dove si vive nell’indigenza e nell’insicurezza, senza alcun rispetto per la la tutela della salute”. E ricorda un precedente storico: “Negli anni ’70 con la ruspa i comunisti a Livorno rasero al suolo diverse baracche, che erano il frutto della distruzione di Livorno dalla guerra. Ovviamente c’era a fianco anche una politica per le case popolari a chi ne avesse bisogno”.
Questo ex segretario del Pci livornese dopo la svolta della Bolognina è stato iscritto al Pds (ai Ds no). Dopo ha aderito all’Ulivo e alle ultime Europee, nel 2014, ha votato Renzi. Poi però si è accorto che il suo era un “partito subalterno all’Europa, al liberismo, ai tecnocrati europei, alla criminalità pro-schiavista”. E punta il dito contro la sua ex famiglia politica: I clandestini in piazza Cavallotti li ha portati la sinistra.
Se ha abbandonato falce e martello (nega di aver mai avuto simboli o medagliette in casa sua) lo stesso vale per l’antifascismo? Su questo punto chiarisce: “Sono ancora antifascista, ma il fascismo è un pericolo che oggi non esiste”.
Pensionato, Landi si candida per un posto al consiglio comunale di Roccastrada (Grosseto), dove è andato a vivere.