Ovvìa … anche l’Arezzo è roba passata. Ora tocca alla Triestina ma stavòrta siamo all’urtimo paio di scalini e chi li sale è in cima. ‘Un ci si vorrà mìa ferma’ ora eh ? Siuramente un po’ di fiatone c’è perchè le scale se le fai a piedi son sempre fatiòse, soprattutto vando le monti (a scende’ si fa presto … anche a ruzzolalle) ma quando sei guasi in cima invii a sentitti riave’ e la fatìa in un attimo passa. Se si penza a come s’era partiti, la finale dei preioffe pareva una ‘osa per quell’artri ma ir 2019 c’ha regalato un Pisa da còrza e ora siamo alla ‘onta de’ noccioli. Carrarese e Arezzo erano du’ clienti noiose ma l’abbiamo spazzate via senza seghe, senza ‘e nessuno possa oggi di’ che s’è avuto culo o recrimina’ quarcheccosa perchè siamo stati più forti. Forti a reagire, forti a difendere, forti a contrattaccare, colpire e affondare. E noi sempre lì, su quei gradoni, sempre di più mano mano ‘e la squadra cresceva. E vedere l’Arèna piena di gente è sempre una bella sensazione e una grande speranza : che tanti di vèlli che si sono riavvicinati alla squadra a parti’ dai preioffe tornino anche dopo, quarsiasi sia la categoria.

Ieri sera, quando Izzillo infirzava l’amìo Pelagotti si montava definitivamente ir primo scalino della finale e mentre l’Arèna esprodeva di gioia davanti ai su’ ragazzi in nerazzurro, la sudde faceva l’unìa ‘osa bòna fatta nell’urtìma settimana : tirava fòri uno striscione per ringrazia’ i suoi, fieri di loro che in lacrime iniziavano a realizza’ che per la B se ne riparlerà l’anno prossimo. Finarmente, perchè ‘un se ne poteva più di senti’ piagnuola’ una città intera perchè, dice, ni s’è fatto sparì i biglietti dopo che all’andata fecero un casino che nemmeno l’amatori e noi, tranquilli e beati còr biglietto in mano (come fosse fosse, di sudde, di norde, nòvo, usato o der purma) si penzava ar Pisa e basta. Disorganizzazione totale ma còr bonsenzo ci misero tutti in quella ‘urvetta, così come ieri erano loro tutti vicini vicini nella nostra di sudde. Cosa volevano di più ? Volevano venì in tremila ? Ma ce l’hanno tremila persone che vanno in trasferta ? Boh !? Mi pare di rammenta’ ir teatrino che misero su i foggiani vando vennero a Pisa, riscossero vando avevano già festeggiato e ‘un sapevano più con chi pigliassela. Ma la ‘orpa, lo dìo sempre, è dei social che danno fiato a una marea di cervelli in pausa e arza sempre un porverone inutile ma fastidioso, che se ‘un li cai si smorzano dassè ma se ni dai soddisfazione è finita. Volevano venì in massa senza biglietto … o cotesta ? … ma ir toppe sono vèi fenomeni arrivati in macchina còlle sciarpe der pisa ar collo, per poi levassele dopo ave’ parcheggiato e mettessi vèlle amaranto … ahahahahaha … le faceva Pippo Franco vèste ‘azzate vì. Via, siamo seri, per piacere. Frallartro ir tutto, dice, anticipato sui social tanto per mantene’ l’effetto sorpresa. Poverannoi.

Anche ieri mi sono goduto la giornata dall’inizio alla fine e ho fatto ir pieno d’emozioni che ancora stamattina mi strabuzzano difòri da quante erano e se la mallietta mi sta stretta oggi ‘un è per còrpa delli spaghetti ma di tutte l’emozioni che ir pisa e i pisani mi regalano. Ora devo ancora ‘apì se fannno ingrassa’ e fòrze ner dubbio sarebbe bene riominciassi a anda’ a fa’ du’ sudate in palestra. La voce ‘un fa in tempo a ritornammi che mi rivà via ma tanto stasera ‘un ci s’ha d’anda’ ar karaoke, sicchè si pòle anche fa’ riposa’ le tonzille provate da questi preioffe ma oh ! Ci s’ha du’ giorni soli eh ? Perchè mercoledi ci risiamo e la finale d’andata, stavòrta la prima in casa, è dreto l’angolo. Poi tutti a Trieste, ma ‘un andiamo troppo forte sennò s’inciampa. S’è detto uno scalino alla vòrta, stiamo ‘armi e montiamoli arreggendoci ar passamano. E’ più siùro che falli accòrza.

Intanto oggi siamo tutti vì a rivive’ la gara di ieri sera sfogliando i giornali, scorrendo le pagine dei siti nerazzurri e tò anche vèlli amaranto, per vede’ se hanno digerito la cena, e com’ar solito le vostre chat di uozzappe saranno zeppe di messaggini che vi rammentano che forma avevate ieri sera e quante figure di merda avete fatto.

Ir tempo ieri c’ha regalato la prima domenìa di sole vero e tanta gente era còlle gote rosse.
Sui gradòni, musìa a palla, birre in mano, tutti ‘olorati, saluta vèllo, abbraccia vell’artro, batti ir cinque, offri be’, fai puppa all’aretini ringalluzziti, rispetta riti e scaramanzie, lega lo striscione, toccati le palle vando incontri quello che sai esse’ un gufo reale, fai dù foto, varche serfi, vai in diretta su istagramme o su quarche artra bischerata chiamata social, che poi i veri eventi social sono vèsti vì dove ci s’abbraccia dar vivo e dove la birra volata per aria ar gò di Izzillo bagna perdavvero … mìa ir pollice per aria, la faccina che ride, ir cuoricino o ir barboncino.

E poi l’inno der Pisa cantato da tutto lo stadio, la minicoreografia aretina che non potendosi porta’ le sediasdraio dell’andata, ha scerto di resta’ sur sempre crassìo sventolìo di bandierine. Non male senza esagera’. E la coreografia in curva nord, sempre tanta tanta roba, sempre in movimento con cambi di ‘olore, foto da tutte l’angolazioni condivise in tempo reale, fumogeni gialli da pelle d’oca, con l’albitro che decide di ferma’ la partita per un par di menuti per falla smarti’ e i soliti aretini che penzano più a offende’ i pisani che a tifa’ per la su’ squadra. Son fatti ‘osì e ogni tanto bisogna rispondenni per ‘un falli senti’ escrusi.
Ner primo tempo l’Arezzo pigia parecchio, còr rischio concreto di caassi addòsso, ma è normale per una squadra che deve vince’ per forza e con armèno dù gò di scarto. Ir Pisa gioa con una carma incredibile. Dreto ir solito capitanamerìa Benedetti fa la guardia insieme a De Vitis, ner mezzo Marin morde i malleoli di tutti vèlli ‘e ni passano accanto e fa spazio a Gucher e Masucci sempre indiavolato che corre su tutti i palloni. I menuti scorrano come le birre sulli sparti e l’Arezzo ci prova, ‘un ce la fa ma prende gallo. Sulli sparti si balla e si ‘anta mentre paolino intona un aulico “puppateci la favaaaa !” rivolto alla sudde, con l’eco di stefanino, dello spellafili e di chi scrive che risponde svèrto :“… favaaaaaa …”. Tanto fini ‘un siamo ma ogni tanto ci vòle per ‘un rischia’ che ir contorno doventi troppo serio per la tenzione.
Ci vòle ir pisa der seondo tempo a fa’ capì che in finale ci si vòle anda’ noi e quando D’angelo manda drento ir Mosca e Izzillo, ci mettano un attimo a confeziona’ l’azione der gò sotto la ‘urva. Gò, esprosione di gioia all’Arèna, tutti abbracciati s’urla’ ir nome di Izzillo guidati da Marcone Guidi e la partita è chiusa. Andate in pace. La finale è nostra, e della Triestina. E ora, se porta bene, anche ar mosca ni tocca tene’ ir turbante di capitanamerìa fino alla fine.

Piano piano s’esce dall’Arèna, guasi a malincuore, ma la cabala va rispettata (bella scusa) sicchè al grido di “Noi Vogliamo la B…irra !” guidati da Paolino carìo ‘ome le strombole, si va ar barnerone per l’urtimo giro. Ma non siamo soli e la festa riomincia.

E ora testa ai biglietti, tanto per cambia’. Penzo che nell’urtimo mese trova’ ir biglietto della partita sia stato ir penziero principale nella chiorba de’ pisani … “Oh ciao, l’hai fatto ir biglietto ?” è la prima ‘osa che si domandano i pisani vando s’incontrano a giro. Tutti appicciàti ai compiute, aggiorna, aggiorna, aggiorna, finaqquàndo ‘un spunta la partita che t’interessa e mòviti che inzieme a te c’è una marea di gente che sta facendo la stessa ‘osa, invece di lavora’.
Bòna giornata gente e mi raccomando, fate ir biglietto alla svèrta e ‘un pianga chi resta senza … c’è sempre la diretta tv (e ci ‘orre).

SempreForzaPisa

AC

le foto son le mie sicchè fateci ‘osa vi pare … ma caa ci fate ?

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