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L’istrice, il pandino, la pizza fredda: cronaca di una Trieste annunciata

- Pisa calcio, Sport
11 Giugno 2019

Umberto D’Angelo

Orbene è giunto il momento, è la vigilia della fine di un grande campionato. Leggo sulla chat dei Pisani al Nord che un riescono a dormire, già tutti a pati’ e la vigilia della finale di ritorno a Trieste diventa una veglia. Nemmeno io ci riescronf… dopo un pranzo a base di piccione arrosto e cena a base di fegatelli e dimorto Chianti, perdo coscienza nel letto che mi ospita a Greve in Chianti. L’indomani mattina mi rizzo per puro culo alle 09.00, manco ir tempo di mette la sveglia la sera prima prima di russare, e forse proprio questo mi salva, il telefono praticamente tra le mele nel letto mi dà un certo fastidio. Come son le nove? Maremma cane, sveglio mia figlia Vittoria, che è a Greve in alternanza scuola-lavoro, le do sulla fronte il bacio dei giusti (ancora punti moccoli, non c’è stato il tempo) e la saluto fino al fine settimana dopo dicendole “il babbo è in missione per conto di dio, fai la brava, ciao” e via.

Tempo di un cafferino alla Casa del popolo e leggo che i colleghi Pisani al Nord partiti da Milano sono in viaggio da oltre un’ora. Marianna cane, ora ora parto anch’io. Detto fatto, la Volvo fa le scintille quando atterra dopo i dossi nei viottoli che mi portano all’autostrada. Primo momento di crisi…. dietro una curva mi spunta un istrice, pora beschia ma te un dovresti essere notturna? Sa cazzo ci fai alle 9.30 der mattino proprio oggi che c’ho d’andà solo fino a Trieste a vedere il grande Pisa? Mi spiace fratello istrice, sappi solo che t’ho arrotato a 110 dove r limite era 50…. via giù un sarà di certo un segno che porta merda no?

Il viaggio prosegue senza scossoni, in 1 ora e 45 sono a Padova a tirare su in auto (stavorta su e non sotto) il fratello del grande difensore Meroni. Mi aspetta sotto casa di amici e quando lo faccio salire in auto penso sia uno scherzo…. è il Meroni del Pisa, un c’è cazzi…. Sa ci fa a Padova, un dovrebbe essere belle a Trieste? Ci mette un po’ ma alla fine mi convince che è il fratello fotoopia, che studia a Siena ecc ecc. Dunque mentre si discorre in autostrada minimo piglio tre tutor trovandomi tre vorte a 170 in tratto tutorizzato, siamo belle e dopo il passante di Mestre e da lì a Monfalcone è una giacchettata, e al tutor si uniscono gli agguati dei cecchini autoveloxici, ne piglio siuro una bona manciata. Ma l’ho detto, sono in missione per conto di dio.

Apprendo nel frattempo che la Fasu mobile moie prima di Brescia, strano , sempre macchine in ordine il Fasu, quando si riorda dove la parcheggia e i topi non hanno rosicchiato i cavi della batteria, allora è buon segno che pareggia l’istrice arrotato (che di per certo porta merda). Quindi dall’essere partito un’ora dopo l’artri Pisani al nord mi ritrovo in solitaria colla maglia rosa avendo staccato di du’ ore il gruppo alla conquista della Giulia. Arrivo a Trieste, fa un cardone s’affoga, ma trieste un’è famosa per ir ventone? Seeeee, un si move foglia. Tratta Greve-Trieste 3 ore e mezza e un canaio di punti sulla patente di cui preoccuparmi da domani. Al luogo di ritrovo, tal ristorante Pino sul porto, ci arrivo in incognito, la parola d’ordine dei Pan (Pisani al nord, ndr ) per tutti i giorni precedenti era stata low profile, no manate ner muso. Quindi quasi mimetico giungo sur posto e vedo che m’ha preceduto di pochi passi il Gelli, pisano al nordest di Pordenone, che deve avere mal interpretato le istruzioni: low profile na sega, arto du’ metri che si guarda aggiro con maglia nerazzurra e pantaloncino coordinato. Ci si siede ar tavolo e per ingannà l’attesa dei Pan provenienti da Milano con mezzi dj fortuna si principia a danni dentro di prosecchini diacci. Giunti così ar quarto prosecco tra un moccolo e una sghiozzata si ordina da magnà, sia per non sveni pelle terre ciucchi briai, sia perché r cuoco cià furia e alla nostra frase “ma i colleghi milanesi arrivano alle 15.20”, la replica in giuliano del cuoco/cameriere assomiglia dimorto a un classico “Azzi loro”.

In viaggio in autostrada mi proponevo di leggere le sorti della partita nelle viscere di un fritto di barca adriatia, e mi devo accontentà d’una pizza ar preciutto e di un piatto di preciutto… sarà di San Daniele armeno de’ , l’oste sfavato dice “no è di Parma”, irbude mi resta per il momento incastrato ner gozzo dalla fame. Nzomma n’antri prosecchi come se piovesse e alla fine arrivano davvero i Pan da Milano, sembra na colonna d’Arpini in ritirata nelle Russie… maiale de capisco siete stati sulla macchina di Fasulo e dopo su un Pandino a noleggio (che se era per la sitroe di Fasu la guardavano dar meccanio la partita )… giù moccoli per le pizze fredde e la calorosa accoglienza giuliana (scusi posso….. no la cucina è chiusa… la maiala di tu ma’… questo il difficile dialogo tra tirrenici ed adriatici).

Alla fine si decide di piglia r culo e muovessi pello stadio, bimbi ammodo ci si trova tutti qui (tanto di mappa) e si va insieme colle macchine… detto fatto, quelli der Pandino sono belle e iti allo stadio…. e noi ad aspetta a 35 gradi. Artro moccolone e via si parte pello stadio. Il Gelli dice era meglio a piedi, mentre si passano svincoli autostradali sopraelevati ecc ecc… alla fine s’arriva…. bene l’indirizzo del navigatore sembra esse quello der barrino sede onoraria dell’ultras alabardati…. e il ganzo è che è pure una strada senza uscita … du’ macchine che fanno manovra tra gli ultras per tornà indietro con le magline Repubblica di Pisa…. ci mancava solo per fassi rionoscere che si dovesse tira giù il finestrino per dinni “bimbi siate gentili vi levate un poinino di ‘ulo r tempo per fare manovra, tornare indietro e andare in B alla faccia di… vostra”.

Il rumore della sassata conto l’auto non arriva, deve essere l’istrice che mi protegge. Alla fine si arriva al parcheggio ospiti, da lì i prosecchi lasciano il passo alle birre… dopo è storia nota. Grande squadra, grande allenatore, grande tifo, grandi Pisani al nord, grande patì, grandi moccoli, grande vittoria. Si sorte dallo stadio spappolati che sono le 23.00. Ci si ritrova alle auto ok? Perfetto, il Gelli lo devo ancora ritrovà, quelli del Pandino hanno posteggiato sonasemplice dove ma non ce li fanno andà via, alla fine con efficienza tutta pisana dopo moccoli e aspettassi pe un’ora si parte. Cena due bocce di chinotto sulla A4. Rideposito Meroni’s brother a Padova (de’, è davvero il fratello, un zoppìa) e alle 4 der mattino sono a letto, alle 8.30 ad Aosta per lavoro cantando in autostrada: “Maciniamo kilometri, superiamo gli ostacoli…”… e poi “oooooo Fasu buttala, Fasu buttala, un la riparaaaaaaa’….lo vedi fa caaaaa’”. Abbiamo vinto a Trieste, si vince ovunque che dio v’ascolti, preferirete tutti d’avecci un morto in casa l’anno prossimo!

Umberto D’Angelo

 

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Un fiume unisce la Toscana e rappresenta il modo di vivere forte e intraprendente del suo popolo. L'Arno.it desidera raccontarlo con le sue storie, fatiche, sofferenze, gioie e speranze. Senza dimenticare i molti toscani che vivono lontani, o all'estero, ma hanno sempre nel cuore la loro meravigliosa terra.

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