In Italia se ne parla almeno da 25 anni, ma sino ad ora non è stato fatto nulla di concreto, salvo qualche esperimento in alcune città (vedi Milano). Ora in diverse città della Toscana si parte con un progetto finanziato dalla Regione, che ha investito 675 mila euro in tre anni per ciascun Comune. A Firenze, Pisa, Prato, Livorno, Lucca, Massa, Pistoia, Grosseto, Arezzo e Viareggio entreranno in azione tre coppie di vigili di quartiere, distribuite in altrettanti turni giornalieri. Due coppie di vigili al giorno, invece, a Campi Bisenzio, Pontedera, Sesto Fiorentino, Empoli e Piombino, con 450 mila euro di spesa per ciascuno Comune. Lo sforzo della Regione è di 9 milioni di euro per tre anni, necessari per coprire la spesa per assumere ottanta agenti. Vigili in più che dovranno pattugliare a piedi il territorio di loro competenza, muovendosi nelle strade e nei quartieri più delicati, proponendosi come punto di riferimento per i cittadini e per i commercianti.
I vigili riceveranno una specifica formazione grazie a un corso tenuto dalla scuola interregionale di polizia locale. Ciascun Comune dovrà sottoscrivere una convenzione con la Regione. I vigili di quartiere potranno essere scelti tra quelli già in servizio oppure essere neo assunti. Nel primo caso saranno assunti a tempo determinato altrettanti vigili, per sostituirli nelle mansioni che essi svolgevano prima.
Il progetto, che va dal 2019 al 2021, punta ad aumentare l’organico del personale di polizia municipale da destinare alla polizia di prossimità. Gli agenti impegnati dovranno svolgere esclusivamente i compiti di vigili di quartier. Trascorsi i primi tre anni i Comuni si impegnano a proseguire nel progetto fino al 2023, sostenendone integralmente, da quel momento in poi, la spesa.
Vediamo quali saranno le zone coinvolte, città per città. A Pisa il lavoro degli agenti di prossimità si concentrerà soprattutto nelle strade adiacenti la zona della stazione. A Firenze gli agenti saranno destinati alle strade tra la zona Stazione e l’area di Piazza San Lorenzo. A Livorno l’area del centro, il quartiere Venezia, il Mercato centrale, l’Ospedale e l’Area Mare. A Lucca sotto controllo le zone di Sant’Anna, San Concordio, San Vito, Oltreserchio, Ponte a Moriano e Santa Maria del Giudice. A Pistoia in piazza della Stazione – Dante Alighieri, piazza Nelson Mandela, Piazza San Francesco, piazza Oplà e piazza Garibaldi. Ad Arezzo stretta vigilanza sulla zona Giotto-Sant’Agostino, il quartiere Saione e il centro città. Empoli ha scelto il centro storico e il parco di Serravalle. Prato vedrà gli agenti impegnati nelle zone Soccorso, Macrolotto zero, San Giusto, Medaglie d’oro e San Paolo. A Massa il progetto interesserà, oltre al centro storico, anche la zona della Marina. A Grosseto il centro storico mentre a Viareggio piazza della Stazione, via Mazzini e piazza Cavour.
Ci sono anche altri progetti speciali sempre sul tema sicurezza: cinque sono finanziati con quasi seicentomila euro alla fine del 2016 (Livorno, Prato, Pisa, Firenze, Lucca) a cui si sono aggiunti poi l’Osmannoro (tra Firenze, Sesto e Campi Bisenzio), Montecatini Terme, Arezzo, Grosseto, Rosignano Marittimo, San Giovanni Valdarno e Poggibonsi. Sono esperienze legate al presidio del territorio e al controllo di vicinato, insieme a progetti di rivitalizzazione di centri storici e di quartieri degradati. L’idea di fondo è che un quartiere vissuto, animato da negozi e con piazze piene di persone può aumentare la sicurezza di tutti. Se invece le piazze e strade sono deserte e abbandonate a loro stesse, l’insicurezza giocoforza aumenta.
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