C’è chi paga il biglietto per godersi un bel concerto, in una delle piazze più belle d’Italia, e chi invece ritiene che quel concerto possa vederlo anche senza pagare. Succede a Pisa, dove un centinaio di giovani ha fatto un blitz in piazza dei Cavalieri, durante il concerto di Vinicio Capossela, interrompendo lo spettacolo. L’artista è stato bravo nel gestire la situazione, dando la parola a un paio di contestatori. Protestavano per i biglietti troppo cari, ma non solo. Rivendicano il diritto di poter godere della piazza, su cui la giunta di centrodestra (che governa la città da un anno) ha posto dei divieti per contrastare la cosiddetta “malamovida”.
Ma torniamo al concerto. Il blitz è scattato lunedì 8 luglio, mezz’ora prima di mezzanotte. Dopo aver forzato le transenne (GUARDA IL VIDEO) presidiate da carabinieri e polizia municipale (probabilmente in numero non sufficiente), il nutrito gruppo di contestatori ha raggiunto il palco; due di loro sono saliti sopra, interrompendo lo spettacolo. Dal pubblico si sono levate le proteste, fino a che Capossela ha dato loro il microfono, per esporre le loro ragioni. Dopo aver sottolineato, in modo ironico ma non troppo, che “il ’68 è ancora vivo”.
Morale della favola? Molti hanno assistito al concerto senza pagare.
Il comunicato dei Collettivi
“Lunedì 8 Piazza dei Cavalieri sarà chiusa per permettere lo svolgimento del festival “Numeri Primi – Pisa Festival”, organizzato dal Comune di Pisa e che vedrà esibirsi Vinicio Capossela. Purtroppo, sarà possibile accedere solo pagando un biglietto dal costo molto elevato (dai 30 fino ai 50 euro!).
La piazza più vissuta della città, quella in cui tutti ci ritroviamo ogni weekend per trascorre il nostro tempo libero senza spendere un occhio della testa, sarà aperta solo a chi può permetterselo.
Si aspettano che rimarremo in casa a soffrire il caldo e la noia… Ma la voglia di stare insieme è troppa! Ritroviamoci tutte e tutti insieme in una piazza alternativa in cui fare musica, chiacchiere, bere, ballare e stare insieme e non rinunciare a quei pochi momenti per staccare da studio e lavoro. Costruiamo piazze che siano nostre e in cui tutti, nessuno escluso, possono stare senza pagare un biglietto.
Ritroviamoci in Largo Ciro Menotti (Borgo stretto). Portate strumenti, amici, bevute e la voglia di stare insieme”.
Per l’occasione era stato organizzato un “evento” su Facebook, con questo titolo: “Piazze in Ballo, nessuno escluso“. Ma è giusto quello che è accaduto? Protestare è un diritto, così come rivendicare spazi dove poter vivere la città, nel rispetto delle regole. Pretendere che un concerto sia gratis però è un’altra cosa, ci fa tornare alla mente un’epoca che sembrava sepolta dalla storia. Se non sono gli spettatori a mettere mano ai portafogli qualcuno avrebbe dovuto farlo per pagare Capossela e i suoi musicisti. E chi? Il Comune, l’Università, lo Stato? Qualcuno non pretenderà mica che un artista debba esibirsi gratuitamente? Oppure qualcuno penserà (ancora) che sia giusto contestare chi suona e si fa pagare, processando il “compagno che sbaglia” come avvenne per Francesco De Gregori al Palalido di Milano il 2 aprile 1976? Corsi e ricorsi della storia, con cui una parte della sinistra italiana deve ancora fare i conti.
La politica condanna (ma è ancora polemica)
Durissima la presa di posizione del sindaco di Pisa, Michele Conti: “I fatti accaduti sono gravi e hanno messo a repentaglio la sicurezza delle persone che stavano assistendo allo spettacolo e di quelle che ci lavoravano: un’azione violenta e squadrista, un tentativo di impedire a Pisa di attrarre grandi eventi, valorizzando la cultura cittadina e attraendo turisti”.
Il deputato Edoardo Ziello (Lega) parla di “un fatto veramente increscioso. Dei collettivi studenteschi hanno forzato le transenne a chiusura della piazza, presidiate da Municipale e Carabinieri, facendo irruzione nella piazza, obbligando gli organizzatori a sospendere il concerto. Una ‘protesta’ fatta per manifestare la loro contrarietà a pagare il biglietto. Questi signori e queste signore dei centri sociali devono capire che la città non è ostaggio dei loro capricci e che se ci sono delle regole da rispettare ci si deve adeguare, altrimenti si può sempre decidere di andare a vivere in altri comuni dove l’ordine e la sicurezza vengono messi in secondo piano. La Questura ha già sporto denuncia e mi auguro vivamente che questi teppistelli da quattro soldi vadano incontro alle relative conseguenze penali del caso. Pisa non tollera una simile feccia e presto chi fa del degrado e dell’insicurezza una professione se ne accorgerà!”.
Olivia Picchi (consigliera comunale del Pd) scrive su Facebook: “Vinicio (Capossela, ndr) per calmare gli animi ha dato parola a due rappresentanti del gruppo che protestavano per la previsione solo di spettacoli a pagamento, senza la possibilità per il “popolo” di fruire della piazza. Sono usciti subito dopo e il concerto è ripreso. Sulla previsione degli spettacoli a pagamento ci potremmo aprire una riflessione seria ma certamente non può essere condivisibile il modo. L’unica cosa preoccupante è che agli ingressi, per uno spettacolo del genere, c’erano solamente due carabinieri. Solo a cose terminate sono arrivate altre pattuglie. La sicurezza ai concerti è cosa seria e va ben gestita. Fortuna che Vinicio è un uomo di mondo. Comunque niente di preoccupante. Vinicio ha ripreso a cantare”.
“Quanto successo ieri sera in Piazza dei Cavalieri – scrive l’associazione Per Pisa Cittàperta – è stato un fatto inedito per la nostra città. Una piazza, stracolma di persone venute ad assistere allo spettacolo, ha visto l’ingresso da parte di un gruppo di persone che ha oltrepassato le transenne ed è riuscita a salire sul palco interrompendo l’esibizione dell’artista”.
“Al netto dei motivi di rivendicazione di tale gesto – prosegue Pisa Cittàaperta – una amministrazione che ha vinto le scorse elezioni facendo leva proprio sulla paura delle persone, promettendo pulizia e sicurezza, che non riesce a garantire a supporto delle Forze dell’ordine qualche unità della Polizia Municipale, lasciando da soli due carabinieri, due, e che non riesce a coordinarsi con Questura e Prefettura in maniera da tendere al minimo la possibilità di incidenti, dimostra la propria incompetenza ed improvvisazione di Governo di una Città come Pisa. Solo la buona intenzione di chi ha deciso quel gesto e l’ottima gestione dell’episodio da parte di Capossela, ha fatto sì che la situazione non degenerasse, pericolosamente. Un fatto, grave, che ha smascherato l’inconsistenza delle chiacchiere di chi siede a palazzo”.
Diego Petrucci (FdI), sindaco pisano di Abetone Cutigliano (Pistoia): “Ieri sera l’amministrazione comunale organizza un concerto di Capossela in piazza dei Cavalieri e così – mettendo in pratica quello che abbiamo detto per anni (occupare gli spazi degradati con iniziative) – restituisce alla città una delle piazze più belle del mondo. Chiaramente – come succede ovunque – fa pagare il biglietto… Ed ecco che arrivano loro, i collettivi universitari che sfondano le transenne e bloccano il concerto per protesta contro il biglietto a pagamento…. oh dico gli studenti universitari (quelli che studiano con i soldi di babbo e mamma) non disoccupati o cassaintegrati!”.
Sulla pagina Facebook Rivoglio Pisa, che fa riferimento all’assessore alla Cultura Andrea Buscemi (Lega), si legge: “Un gruppo di giovani ha interrotto per alcuni minuti il concerto di Vinicio Capossela in piazza dei Cavalieri a Pisa. Motivo: il concerto era a pagamento, mentre la piazza dovrebbe essere di tutti. Va da sé che la piazza È di tutti, ci mancherebbe: e con questa considerazione infatti ben 16 dei 30 eventi spettacolari che si svolgono quest’estate in città sono a ingresso libero (senza contate Marenia, sul litorale). Ma, dato che Capossela e diversi altri artisti hanno un costo considerevole (non supportabile del tutto dall’Amministrazione Comunale), e visto che da quest’ anno finalmente si è dato concretezza con PISAESTATE2019 alle tante richieste di spettacoli importanti a Pisa, quale dovrebbe essere la soluzione?”.