Shangai, quartiere popolare di Livorno. Nella notte tra sabato 13 e domenica 14 luglio un uomo di 46 anni, disperato, vuole farla finita ed apre le manopole del gas, minacciando di far saltare in aria lo stabile dove vive, al quarto piano. I vicini lanciano l’allarme e interviene la polizia. Sulla porta del suo appartamento ha lasciato un biglietto: “Non entrate altrimenti faccio saltare il palazzo. Mi scuso, perdonatemi per quello che sto facendo e non accendete fiamme”. Notte di grande paura. Almeno cinquanta persone vengono fatte uscire dalle loro case in fretta e furia. Nel frattempo la sovrintendente capo di polizia Valeria Norfini, 50 anni, piano piano riesce a calmarlo e lo convince a evitare la strage. Questo il suo racconto:
Non voleva parlare con i miei colleghi ma quando ha sentito che dall’altra parte della porta c’era una donna ha iniziato a dialogare con me. Voleva che restassimo da soli, così mi sono tolta il cinturone e illuminata il viso con una torcia per far vedere che non c’era nessun’altro. Mi sono fatta spiegare la sua situazione e gli ho detto che la vita spesso ti prende a schiaffi, ma la speranza c’è sempre, e che se avesse deciso di far scoppiare tutto, sarei rimasta comunque al suo fianco (…). Quando ha aperto la porta l’ho bloccata con il piede per evitare che la potesse richiudere e una volta all’interno mi si è buttato tra le braccia in lacrime (…) Sono andata a trovarlo all’ospedale e l’ho trovato decisamente più sereno e sollevato dal fatto che nessuno si fosse fatto del male”.
La sovrintendente Norfini ha fatto un ottimo lavoro ma non ama prendersi i meriti. Sottolinea, invece, l’ottimo gioco di squadra fatto dai poliziotti. E rivela un aneddoto curioso: Quando sono uscita dall’appartamento avevo male allo stomaco perché avevo inalato troppo gas. I miei colleghi sono stati molto carini e appena mi sono ripresa mi hanno offerto un tiramisù”.
Foto: Silp Cgil Livorno (Facebook)