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Mancano gli stagionali, chi raccoglie la frutta?

- Economia
19 Luglio 2019

C’è un’azienda agricola, in provincia di Arezzo, che lancia un grido di allarme: mancano cento lavoratori. Si tratta degli stagionali, quelli che ogni anno vengono assunti quando c’è tanto lavoro per il raccolto della frutta. Francesco Illuminati, titolare di un’azienda di Pieve al Toppo, in Val di Chiana (Arezzo), spiega la situazione a La Nazione: “In passato arrivavano fino a 700 richieste di assunzione quest’anno siamo in difficoltà e per questo apriamo un numero verde per cercare di agevolare i contatti con le eventuali candidature”. Attenzione, non si tratta solo di raccoglitori ma anche di personale specializzato nel lavoro di magazzino.

In un Paese dove vi sono ancora sacche importanti di disoccupazione, specie in certe zone, alcune aziende faticano a trovare i lavoratori di cui hanno bisogno. Com’è noto sono tanti gli stranieri che lavorano nei campi. Un tempo provenienti soprattutto dalla Polonia e dalla Romania, poi anche dall’Albania. Negli ultimi anni c’è stato un forte calo da queste nazioni. In crescita i lavoratori provenienti dalla Nigeria, “ma il loro impiego, spiega Illuminati – è complicato perché non conoscono la lingua”.

A conti fatti l’azienda di cui stiamo parlando a fronte dei 250 lavoratori di cui avrebbe bisogno in questo periodo dell’anno, ne impiega solo cento. Questo forte ridimensionamento può comportare un danno economico. Ecco perché: il rallentamento della raccolta della frutta, infatti, rischia di veder danneggiato il prodotto, che può restare incolto per un tempo superiore al necessario, con un conseguente danno nella qualità e quindi nel prezzo della merce.

Ma che spiegazione può esserci se aziende come queste non trovano i lavoratori di cui hanno bisogno? Ai nostri ragazzi manca la voglia di faticare? Un tempo, in effetti, erano molti gli studenti che d’estate si arrangiavano con qualche lavoretto nei campi, pagandosi gli studi e magari una vacanza da fare una volta finito il lavoro. Può darsi che  incida il reddito di cittadinanza? Oppure stiamo troppo bene (o non così male come potrebbe sembrare) e quindi certi lavori ormai non li facciamo più? Infine, ci può essere un altro motivo, la paga troppo bassa (anche ma non solo per le troppe tasse).

Foto: illuminatifrutta.it

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Un fiume unisce la Toscana e rappresenta il modo di vivere forte e intraprendente del suo popolo. L'Arno.it desidera raccontarlo con le sue storie, fatiche, sofferenze, gioie e speranze. Senza dimenticare i molti toscani che vivono lontani, o all'estero, ma hanno sempre nel cuore la loro meravigliosa terra.

5 Commenti
    agosvac

    Forse se offrissero stipendi migliori guadagnerebbero un po’ di meno ma almeno la frutta non marcirebbe sugli alberelli.

    il caravaggio

    in tutti i settori è così, turismo, agricoltura, metalmeccanici, cartotecnici, edili, vogliono pagare una miseria, e poi si lamentano

    azo

    Ci sono i parlamentari democristiani, che ora all`opposizione sono pieni di ODIO verso Salvini, che non fanno che rompere le scatole, “””FORSE, LAVORANDO A RACCOGLIERE LA FRUTTA POTREBBERO CALMARE I BOLLENTI SPIRITI E RINSAVIRE UN POCHINO”””!!! HA!HA!HA! QUESTI BISCARI!!!

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