Il Consiglio comunale di Pisa agli inizi di luglio ha approvato una mozione a favore dell’installazione delle telecamere di sorveglianza negli asili nido, nelle scuole materne e nelle strutture che ospitano gli anziani. Brunella Barbuti, consigliera della Lega e prima firmataria del documento, ha spiegato che “era doveroso, alle luce delle notizie di numerosi maltrattamenti e atteggiamenti ingiustificabili all’interno di queste strutture, tutelare i soggetti più deboli e al contempo garantire la tranquillità a chi svolge onestamente il proprio lavoro nel pieno rispetto della privacy”.
Ma non tutti sono d’accordo: Cgil e Fp Cgil sostengono che “la videosorveglianza toglie a priori la fiducia alle lavoratrici e ai lavoratori che si dedicano tutti i giorni con passione e dedizione al lavoro di tutela cura ed educazione dei nostri figli e dei nostri anziani, dando un servizio di alta qualità. Trasmette ai bambini e alle famiglie e all’opinione pubblica un messaggio distorto fondato sul sospetto generalizzato compromettendo il clima di benessere e la spontaneità delle relazioni. Il benessere dei bambini passa soprattutto attraverso il benessere di chi si occupa di loro. I bambini e gli anziani sono sicuri quando hanno buone maestre e buoni operatori sanitari, ben formati professionalmente, seguiti e sostenuti, in numero adeguato. Bisogna ripartire dalla selezione e dalla formazione, dalla cura dei lavoratrici in larghissima parte donne, dal supporto psicologico, dalla verifica periodica del livello di stress lavoro correlato per prevenire il burnout”.
A nostro parere le telecamere non risolvono tutti i problemi, ma possono essere utili a scongiurare certi gravissimi episodi. Non si tratta di diffondere un sospetto generalizzato nei confronti di chi lavora in queste strutture, ma soltanto di tutelare i soggetti più deboli, i bambini e gli anziani. Non deve esistere alcun sospetto su chi lavora onestamente coi bambini e con gli anziani (la stragrande maggioranza). Ma non si vede per quale motivo non si possa alzare l’asticella della sicurezza. Sapere che esiste un controllo e che le videocamere sorvegliano un luogo, infatti, può scoraggiare i malintenzionati. Per il resto siamo d’accordo con la Cgil che sottolinea l’importanza di investire nella formazione e nella selezione, occupandosi (e preoccupandosi) anche dello stress correlato a certi tipi di lavoro. Se ne deve parlare (di più) e si possono adottare tanti accorgimenti nell’interesse dei lavoratori.
Ma non dimentichiamo perché ci troviamo a parlare di queste cose: le tante, troppe vittime di certi gravi episodi di cui, sempre più spesso, si occupano le cronache. Neanche le bestie sarebbero capaci di compiere simili nefandezze. Ogni mezzo per evitare che si verifichino di nuovo deve essere utilizzato.